Eccoci qui alla sorpresa che vi avevo accennato qualche giorno fa. Un review Party per L'ultima Battaglia di Fabio Sorrentino edito da Newton Compton Editori.
l'ultima battaglia
Fabio Sorrentino
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: 9,90€
Pagine: 352
Serie: La saga del principe guerriero
Trama: 1180 a.C. Hhelenoi, indovino e sovrano di Bouthroton, è addolorato dal lutto. Nel palazzo aleggia ancora il fumo della pira della sua Andromache e ogni notte, in sogno, il fantasma della moglie lo esorta a partire: deve recarsi in Oriente, attraversare le acque pericolose del Grande Ondoso e seppellire le sue ceneri nella piana di Wilusa. Un tempo Hhelenoi era principe di quella città, capitale di un regno fiorente. Poi arrivarono gli invasori Ahhiyawa e il suo popolo fu annientato dopo anni di assedio. I pochi superstiti furono ridotti in schiavitù, incatenati e condotti nelle rocche dei vincitori. Tuttavia Hhelenoi sa che a decretare la fine di Wilusa è stato un terribile inganno frutto di un tradimento, e dopo quindici anni quel pensiero lo affligge ancora, insieme alla preoccupazione per il destino di suo figlio Kiestrenu, sul cui capo pendono delle profezie funeste. Ma l’azione è un dovere sacro per il principe guerriero, che si ritroverà insieme ai suoi compagni ad affrontare un’avventura ricca di insidie e di incontri imprevedibili
Era da tanto che non leggevo un romanzo così avvincente, capace di farmi raffreddare il caffè sul tavolo e non pensarci fino a quando non si è arrivati all'ultima pagina. Nonostante la mole di quasi quattrocento pagine, L'ultima Battaglia ti rapisce con una scrittura imponente ma mai forzata, con una scrittura che diventa la chiave per ritornare nel passato. Ma andiamo con ordine, mettetevi comodi e tornate con me, in quel passato che abbiamo studiato tra i banchi di scuola e spesso anche ammirato.
All'inizio potrebbe sembrare difficile abituarsi a quei nomi così sfarzosi e alti che il nostro autore racconta in queste pagine, ma il punto principale, fondamentale, di un romanzo storico è quello di dare l'idea al lettore di essere letteralmente in quel passato che sta leggendo, nella maniera più minuziosa e accurata possibile e Fabio Sorrentino ci riesce al pari del famoso autore Manfredi, iniziando una saga che a fine primo libro vi farà sentire confusi, spaesati, per non avere già il continuo tra le mani.
E' accanto a lui che devo riposare. Io, la più sciagurata fra le donne del regno, erede di un trono lordo di sventure e destinato a svanire nella pena del fuoco.
E scusate se già con questa frase l'autore mi cattura e mi ammalia con le sue parole.
Chiudete gli occhi e immaginate odore di incenso e un sole caldo. Immaginatevi numerosi templi e divinità, immaginatevi uno dei doni più grandi: la preveggenza. Immaginatevi quelle visioni che vi danno la possibilità di scoprire il futuro in ogni sua forma. Immaginate che qualsiasi filo del destino possa esser scoperto nella vostra mente. Ora aprite gli occhi, siete esattamente come il nostro protagonista Hhelenoi e quel dono è in realtà una maledizione se il futuro che vi appare diventa per la vostra famiglia, per le persone che amate funesto e terribile. Hhelenoi è sovrano e indovino e già dalle prime pagine ci si ritrova di fronte ad un personaggio complesso. Da una parte troviamo un uomo distrutto, un uomo che dopo una lunga e sanguinaria guerra ha perso la sua famiglia e soprattutto la persona che ama, dall'altra un uomo che ingoia questo veleno amaro e a pugni chiusi affronta quello che deve essere fatto, un viaggio che tenta di salvare la vita di ciò che gli è rimasto e di riportare le ceneri della moglie nella sua patria.
Pagina dopo pagina, attraversiamo con il nostro protagonista questo lungo viaggio dove incrociando vecchi amici e alleati, ripercorre quella guerra che gli ha fatto perdere quel regno luminoso e fecondo. All'inizio del viaggio Hhelenoi lascia il figlio di quell'amore da solo e solo qualche pagina più avanti scopriremo come il dono della preveggenza, gli abbia augurato ancora mala sorte ai restanti della sua famiglia, ma questa volta l'uomo maledice il suo destino e cerca di combatterlo a tutti i costi.
Il viaggio che affronta il nostro protagonista non è di certo facile e se siete abituati a fiori e confetti rosa o a finali felici non vi consiglio la lettura di questo romanzo, in quanto ogni riga scritta dall'autore è un pugno in pieno petto, capace di toglierti il respiro, ma nonostante tutto dover continuare ancora.
La ricerca così minuziosa dell'autore e la profondità di come un viaggio possa diventare qualcosa di più grande, maestoso, lo ritroviamo verso le ultime pagine, quando già consci che il finale non è chiuso, ma aperto, in quanto primo di una saga, ci si rende conto che i personaggi descritti alla fine siamo diventati noi. Non è più il viaggio di Hhellenoi e il bisogno di salvare ciò che gli resta, ma diventa il nostro viaggio, il nostro bisogno, l'ultima speranza.
A volte si tendono a sottovalutare determinate uscite, fuorviati da quella che può essere una copertina non proprio accattivante o semplicemente fuorviati pensando che il tutto sia il classico clichè. Il romanzo di Fabio Sorrentino arriva nelle librerie ad Aprile e averlo scoperto adesso grazie a questo Review party, mi ha dato la possibilità di conoscere la bellezza che si può trovare in un romanzo storico così importante.
La scrittura è in prima persona, quindi tutte le scene che ne vengono raccontate, le ritroviamo immediatamente nella nostra testa, come se ciò che leggiamo non sono solo righe, ma visioni di quello che è il film. Il ritmo della scrittura è sempre alto, non ci sono scene dove l'attenzione cala, ma si tende sempre a leggere il seguito, quello che succede dopo e questo comporta a non trovare il libro pesante o pomposo. Ogni parola è evocativa, l'autore non scrive, l'autore sembra cantarci quel viaggio. Ogni parola la sentiamo come musica nella nostra testa e come vi dicevo all'inizio è come sentire sulla pelle l'acqua, l'odore, il rumore della navigazione.
L'aurora apparve dall'alto oltre l'abbraccio della baia e tinse di rosa il cielo e le spume del mare mentre affollavamo il molo del Nissacheo dov'erano ancorate le nostre galee.
I personaggi descritti sono numerosi, le situazioni che affrontiamo sono complesse eppure questo libro mi ha incantato, come una sibilla che narra la sua voce dalla grotta, così Hhellenoi mi ha incantato nel suo modo di fare e nella sua determinazione e questo grazie alle numerose ricerche e ai minuziosi dettagli che l'autore spiega nelle note finali.
Ciò che ha arricchito la storia è quindi anche la fine, la nota dell'autore che spiega la nascita del tutto, la sua voglia di dare voce a personaggi messi da parte dai più grandi.
Si dice che la storia venga scritta dai vincitori
Ricreare avvenimenti storici, linguaggi ormai di vecchio tempo, ricreare scene di cui le fonti sono sparpagliate qua e là, dar voce a personaggi mai conosciuti, ma solo ammirati. Creare un romanzo che sa di storia, che sa di voce, che sa di tempo, che sa di pura poesia come lo era la scrittura dei vecchi grandi classici, non è facile eppure tanto di cappello a Fabio Sorrentino, che ci riesce e che cattura e che mi ha fatto venir voglia di riprendere in mano quei libri di storia del liceo e di rimanere affascinata ancora per un po'.
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