Oggi iniziamo la giornata con un review party interattivo su L'ultimo spartano, edito da Leone Editore. Interattivo perché ogni blogger ha avuto la possibilità di intervistare l'autore con tre domande e calarsi all'interno non solo della storia, ma nel dietro le quinte dell'opera creata.
l'ultimo spartano
Matteo Bruno
QUASI QUATTRO |
Editore: Leone Editore
Prezzo: 13,90€
Pagine: 350
Trama: Filocrate di Megalopoli è costretto ad abbandonare la città natale e a battersi per denaro al servizio dell'impero persiano, minacciato da Alessandro Magno. Scontento, ha però occasione di riscattarsi recandosi a Sparta per incontrare re Agide, l'unico che in Grecia può sollevare una vasta rivolta antimacedone. Una volta nel Peloponneso, Filocrate incontrerà una donna misteriosa che sembra capace di prevedere il futuro e verrà coinvolto in intrighi diplomatici senza fine, fino alla sconcertante rivelazione sulle sue origini. Intanto gli spartani si preparano a combattere i macedoni: davanti alle mura di Megalopoli, i leggendari soldati dai mantelli rossi affronteranno un'ultima disperata battaglia per l'indipendenza di tutte le polis greche.
Di Matteo Bruno vi avevo già parlato non solo nell'intervista dedicata completamente alla sua persona nel Blogtour di fine anno, ma anche nella recensione del suo romanzo Dodici Città.
Matteo Bruno continua con il romanzo storico, portando alla luce L'ultimo Spartano.
Anche in quest'opera l'autore riesce a mescolare un'accurata ricerca storica con la libertà di dar vita ai protagonisti con la loro umanità, rendendoli perfetti nella loro imperfezione.
In questo romanzo, la ricerca dell'autore si sofferma sulla Grecia e le sue divinità, utilizzando diverse celebrazioni e mitologie dei vecchi Dei.
Già dalle prime pagine ci soffermiamo nel prologo che l'autore descrive raccontandoci di una storia di un mercenario dall'animo duro e la storia di un amore cercato e forse poi perduto. Addentrandoci nel contenuto capiamo che il nostro protagonista è Filocrate che sembra un uomo che non ha più nulla per cui vivere e sopravvive quotidianamente in quelle che sono le sue giornate da mercenario, combatte infatti per denaro e per il miglior offerente.
Filocrate è un personaggio complesso in ogni aspetto, da una parte troviamo un mercenario crudo che non guarda in faccia nulla se non il denaro e la morte, troviamo un uomo preda di istinti e voglia solo di andar avanti, pagina dopo pagina in realtà ci immergiamo in un uomo che maschera il suo essere con una visione mercenaria.
Filocrate nasconde quello che è fino in fondo, nasconde il suo lato umano perché da un momento all'altro non ha più avuto nulla.
Il nostro protagonista affronta un viaggio nella Sparta dura e truce, in quella Sparta in cui ci si è innamorati grazie a Leonida e ai Trecento, in una Sparta dove il sangue ne richiama ancora e forse tanto posto per l'amore non c'è fino a quando la coprotagonista di Filocrate, ovvero Astiage, ne cambia i tratti facendoci trovare un Filocrate nuovo completamente rapito dagli eventi e dalla passione.
La missione di Filocrate è chiara, a Sparta deve contattare il re dell'epoca per cambiare e salvare le carte in tavolo. Il viaggio del nostro protagonista, l'incontro con diversi personaggi e ambientazioni, sembra divenire un viaggio dantesco verso il fondo degli inferi, non solo nell'aspetto duro della guerra e del sacrificio, ma nello stesso aspetto psicologico che porta il nostro protagonista a cambiare e a riflettere sulla sua intera vita.
Matteo Bruno gioca con quello che è il suo lettore, ci porta nella sua immaginazione creando personaggi che nonostante siano di fantasia, hanno comunque una base reale con celebrazioni tuttavia che sembrano odierne.
Nel L'ultimo Spartano il ritmo trovato è altalenante, ammetto di aver avuto difficoltà in diverse parti cercando di ritornare indietro per recuperare il ritmo della lettura. Matteo Bruno infila quella che è la sua passione nel suo romanzo, rischiando però che la lettura spesso venga interrotta da situazioni troppo prolisse e causa di distrazione. E' interessante come l'autore abbia inserito la parte tuttavia sentimentale ed emotiva della storia.
L'ultimo spartano viene definito di genere romanzo storico, ma all'interno la posizione politica dell'epoca e la situazione quotidiana, possono farlo spaziare in più generi. Il contenuto del romanzo ci viene narrato dal nostro stesso protagonista che sembra voler raccontare non solo la sua storia, ma confessarsi per le vicende vissute.
Non è un romanzo facile, l'attenzione per questo romanzo deve essere sempre tanto alta per non rischiare di dover riprendere d'accapo la lettura.
E' un romanzo, comunque, che merita di esser letto, che merita di esser vissuto per quella che è la storia e la sua umanità.
Tre domande all'autore:
- Quanto le caratteristiche di Filocrate ti rappresentano?
Bellissima domanda, la cui risposta non è affatto semplice. In generale, direi comunque poco o niente. Probabilmente mi rispecchierebbero se avessi vissuto la sua vita, il suo contesto, la sua epoca. Per fortuna però vivo un quotidiano completamente diverso e più agiato, pertanto certe caratteristiche posso lasciarle all’ambito della letteratura.
- Da uomo il personaggio di Astiage è stato difficile da caratterizzare e render vivo?
Non più di tanto. Per creare Astiage ho studiato la figura della tipica donna spartana, che era molto particolare rispetto agli standard delle donne dell’Antica Grecia. Volevo un personaggio femminile che fosse intrigante e affascinante, credibile e storicamente fondato, ma allo stesso tempo diverso da tutti quelli ideati per i romanzi precedenti (in particolare dalla protagonista di Syracusa, Klizia, che è una donna ben più tradizionale).
- La mitologia greca è stata difficile da comprendere con i suoi rituali?
La mitologia greca è, secondo me, una delle più affascinanti in assoluto. Per quanto riguarda gli aspetti magici del romanzo mi sono documentato su un apposito volume dedicato alla magia nell’antichità, integrando il tutto con la mia fantasia e con il mio background di amante del fantasy. Aggiungo che descrivere i rituali magici di Astiage è stata una delle cose più divertenti della stesura de L’Ultimo Spartano.
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