Il principe infernale, Laura Jelenkovich - Recensione

martedì 3 novembre 2015
Buongiorno amici de Il mondo di sopra e buon martedì *_* se ieri c'era la nebbia, stamattina mi sveglio con il sole caldo sulla pelle.. Ma veniamo al libro di oggi.
Il principe infernale è uno di quei libri che vi avevo consigliato per Samhain e oggi finalmente riesco a parlarvene.. Ho aspettato e aspettato.. e aspettato ancora per far passare Samhain e darvi la possibilità di prenderlo e ora eccoci qui a farne quattro chiacchiere.

Titolo: Il principe infernale
Autore: Laura Jelenkovich
Editore: Leone Editore
Pagine: 218
Prezzo: 9.90 cartaceo

Sinossi:

I principi infernali Amaymon e Paimon portano morte e devastazione sulla Terra per prepararla all’avvento dell’Anticristo. Il cardinale Mangini, con l’aiuto di due fidati amici e della magia sacra, inizia una guerra silenziosa per fermare il piano dei due fratelli e confinare di nuovo Amaymon nella stanza di buio, da cui era stato accidentalmente liberato. La fede e la conoscenza di alcuni arcani segreti della Chiesa guideranno il bene ancora una volta alla vittoria.





Quando la casa editrice mi ha dato la possibilità di recensire questo libro ammetto che mi aspettavo un bel mattoncino come Il Rituale, di cui trovate la recensione in questo click, invece ho ricevuto un libricino di neanche duecentoventi pagine che mi ha lasciato perplessa.. almeno all'inizio.

Ecco il principe infernale è uno di quei libri che sfata il mito che nei libri piccoli c'è poca roba, in quanto sin da subito si capisce che il minestrone creato sia stato realizzato ispirandosi a fin troppi generi.  

Nonostante il titolo sia accattivante e ricordi un po' lo stile di famose autrici come Anne Rice o Licia Troisi, il romanzo spazia nell'ennesima guerra tra bene e male, sottolineando il sarcasmo e il carattere dei protagonisti. Ciò che fa storcere il naso tra le pagine, è il concetto del divino, del giusto e sbagliato che è fin troppo netto, l'autrice non dona la possibilità al lettore di credere in ciò che vuole, ma crea una sorta di obbligo a credere in quella determinata spiritualità, come se Il principe Infernale non fosse poi un fantasy, ma una sorta di catechesi sul cristianesimo. 

E' questo continuo sentirsi in bilico che crea difficoltà nell'andare avanti nella storia, tuttavia la curiosità permane e si avanza nella lettura che rimane scorrevole nelle descrizioni. 

L'ambientazione si realizza a Genova, nella città natia dell'autrice e non rimane eccessivo l'amore per questa città, Laura lascia che le descrizioni non siano troppo ricche e minuziose, ma vengano realizzate in maniera semplice con una scrittura non troppo complessa. La trama ruota sul risveglio di uno dei principi infernali che, dopo antichi millenni di silenzi è pronto a lottare.

I personaggi creati sono veramente tanti, ahimè non è facile trovar empatia con tutti, in quanto l'autrice sembra tralasciare alcune caratteristiche importanti, lasciandoci con la sensazione di amaro in bocca. Il personaggio che spicca di più è Rita, di cui si riesce a comprendere la personalità e ad affezionarsi al suo modo di fare. I suoi dubbi sembrano divenir nostri, i timori che lei prova sembrano divenir reali. 

Ho amato il modo di raccontarsi e le sue perplessità, il suo non voler credere e poi così piccola interiormente, diventar grande.

E' affascinante e divertente la figura del male, proponendo quasi una ribellione nei confronti della linea netta realizzata dall'autrice e tifando quindi per i cattivi.

Attento, attento. Non mi ridere troppo vicino, potresti bruciarmi l'anima.




















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