Prima di correre a preparare la cena, che ne dite di perdervi in qualche segnalazione ciliegiosa? Devo dire che questa casa editrice sforna sempre cose carine, ma di questo mese la più interessante per me, che mi sta molto a cuore per via del tema, è il libro Vittoria. e voi?
IL SEGRETO DELLE CAPRIOLE
È inutile solo i nonni conoscono mille segreti per riuscire a superare le grandi e piccole difficoltà! Tra i primi libri pubblicati nel 2016 da Edizioni Il Ciliegio c’è anche “Il segreto delle capriole”, libro scritto da Francesca Mascheroni e illustrato sapientemente da Paola Formica. Si tratta di una che si rivolge soprattutto ai bambini che per la prima volta iniziano a sfogliare un libro con più consapevolezza, per questo motivo è stato inserito nella collana: Le mie prime letture.
Leonardo non sa fare le capriole e per lui è un grande problema. A scuola, durante l’ora di ginnastica, quando la maestra l’ha invitato a realizzarne una, ha fallito, e i suoi compagni l’hanno preso in giro. Adesso non sa come superare la vergogna per essere stato deriso e soprattutto non sa come imparare a farle. Dopo averne parlato, senza successo, con la zia e con la mamma, si è rivolto al nonno che gli ha confidato di conoscere “un segreto” per riuscirci.
Un semplice gesto d’amore, ispirato dalla luce del perdono, può irradiare l’arcobaleno nel più nero dei cuori, anche in quello di un mago dispettoso e cattivo, pronto a distruggere un luogo “incantato” e coloro che lo abitano.
Questa favola abita in un libro che è un meraviglioso gioco di rime, un incontro melodioso di assonanze e consonanze che cantano “una grande verità: perdono, amicizia e amore sono più forti di ogni sorta di malvagità!”
Martina è una bimba capricciosa. Stellina è una piccola stella disubbidiente. Il loro magico incontro, vissuto sotto il vivo cielo della fantasia, le renderà amiche e le aiuterà a capire che i capricci “non servono a niente, come mettere il sale nel mare”.
La difficoltà che spesso accompagna i più piccoli nel seguire i consigli della mamma, la facilità che guida il loro abbandonarsi a una condotta capricciosa e il ravvedimento, successivo e non sempre immediato, vengono raccontati in queste pagine spolverate di creatività brillante. Il frutto è un libro che educa con l’incanto della fantasia.
Parolina appartiene a una grande famiglia: quella delle Parole degli umani, ma è piccola e crescendo vuole capire e trovare il suo giusto ruolo. Non è un’impresa facile e nel suo percorso troverà qualcuno pronto a ostacolarla. Bugiarda e Malvagia saranno insidiose e renderanno la vita difficile a Parolina che, tuttavia, avrà al suo fianco amici fedeli. Sarà Verità il punto di riferimento di Parolina, che comprendendo le sue inclinazioni le proporrà di lavorare per lei.
Una fiaba sull’importanza delle parole nell’espressione della comunicazione umana che, per essere concreta e costruttiva, deve sapere confrontarsi con la realtà.
L’adolescente Vittoria Zorzi ha un rapporto contrastante con i familiari, che sembrano non accorgersi di lei e della malattia che l’affligge. I suoi stati d’animo sono correlati al nutrimento: mangia quando è felice e le si chiude lo stomaco quando è in ansia o in situazioni problematiche.
Nemmeno il suo ossessivo dimagrimento riesce ad attirare su di lei maggiore considerazione e i genitori la manderanno a Parigi per un soggiorno di studio e lavoro. I nuovi amici e le nuove esperienze non basteranno a sottrarla dalla sofferenza e solo con il tempo, tra Italia e Francia, amore e anoressia, Vittoria riuscirà, perseverando, a diventare la donna forte e solare che ha sempre desiderato essere.
L’anoressia è uno tsunami di sensazioni negative, che arrivano ad annientare corpo e mente, lasciando a brandelli certezze e affetti. Questa patologia colpisce chi non riesce ad esprimere il proprio malessere, se non attraverso il cibo. Per uscirne è necessario comprendere che va sconfitta usando la stessa caparbietà che si ha nel rifiutare il cibo. Solo allora affiora la possibilità di guarigione e si può riuscire a sciogliere quel ghiaccio interiore, trasformandolo in un ruscello di sensazioni positive.
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