Lo so, il titolo sembra un errore di battitura dovuto al tasto caps lock, lo so sembra strano, eppure vi dirò che questo è il titolo esatto del libro in cui vi andrò a parlarvi a breve.
Vi è mai capitato di trovarvi tra le mani, dopo tanti anni, un vecchio diario o vecchi fogli dove impresse le vostre emozioni di quel periodo? Ecco questo è un diario.. e qui le emozioni picchiano.
Mentre leggerete questa piccola recensione io sono già in viaggio per il Salone del Libro, ma avendo finito questo libricino comunque da un paio di settimane, avevo proprio il bisogno di lasciarvi la mia opinione.
Mentre leggerete questa piccola recensione io sono già in viaggio per il Salone del Libro, ma avendo finito questo libricino comunque da un paio di settimane, avevo proprio il bisogno di lasciarvi la mia opinione.
Da piccola, ormai secoli fa, scrivevo tanto. Mi piaceva avere un diario in cui raccontare ogni emozione passata, qualsiasi cosa che mi faceva star bene o star male. In quei momenti non pensavo a quando negli anni avrei riletto quelle parole, in quei momenti (almeno la maggior parte) non si pensa al futuro, al domani che verrà,in quei momenti conta solo il presente.
Ed è questa la sensazione che questo libro mi ha lasciato, la sensazione del presente, di oggi, di voler sapere ciò che succede adesso; pensar poi che tutto questo è merito di una ragazzina di diciassette anni ti toglie il fiato, ti sorprende, ti fa capire quanto il mondo adesso sia diverso e ti fa pensare io a diciassette anni mica ci scrivevo un libro
L'autrice ci porta a sbirciare in un diario trovato chissà dove, forse nel suo stesso diario. Già dalle prime pagine veniamo catapultate in quello che poi diverrà il nostro diario, il disagio sentito all'inizio, quasi imbarazzo per star leggendo delle righe così personali, svaniscono quando ci si ritrova immersi nella lettura, avidi a voler sapere il seguito di ciò che accadrà.
Aprendo il libro si cerca sempre di rimanere distaccati, di rimanere concentrati pensando di mettere distanza tra il nostro essere e ciò che c'è in quelle pagine, la scrittura così invece evocativa e armoniosa ci permette di trovarci, in un modo o in un altro, dentro quelle stesse righe diventando poi noi stessi i protagonisti.
La protagonista della storia si racconta, o meglio racconta al suo diario le sue emozioni, le sue paure, i difetti che fanno male e andando avanti quella tempesta di malinconia buia che si ritrova all'inizio, sparisce per far spazio ad un amore.
Alzi la mano chi da ragazzina non ha avuto una cotta per un ragazzo a distanza, io ancora il nome del mio primo fidanzatino lontano da me kilometri, lo ricordo eccome. Ricordo la sensazione che avevo nell'attesa di una sua chiamata, ricordo ancora la sensazione di sentirmi bene con un suo messaggio e ricordo l'imbarazzo nel vederci dopo una storia solo virtuale. Ecco quello stesso ricordo, che ora mi fa sorridere, lo viviamo in questo libro che come l'arcobaleno dopo la pioggia si illumina facendoci conoscere una piccola magia.
E' un libricino che si legge in pochissimo tempo, volendo anche in dieci minuti, ma è talmente bello rifletterci, scoprirlo, vivere quei stessi ricordi chiusi in chissà quale cassetto, che è bello e rassicurante finirlo anche in qualche ora.
Mi piace lo stile dell'autrice, non so quanto possa essere o meno il suo primo romanzo, l'ho trovato comunque una lettura piacevole, uno stile impeccabile che mi lascia l'amaro in bocca solo nel sapere che è finito troppo presto.
Scusa per tutto. Ti amo, mi manchi.Sei sempre mia.
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