La magia della bellezza. Recensione

venerdì 30 settembre 2016
Buongiorno lettori e bentornati nello spazio de Il Mondo di Sopra.

E' Lucia che vi scrive questa volta, in una giornata piuttosto calda, anzi fin troppo caldo ( che nostalgia delle montagne e del  fresco delle Dolomiti) per parlarvi di un saggio molto particolare, qualcosa di diverso dal solito che verrà apprezzato anche da chi non è un grande esperto di Leonardo Da Vinci.


Titolo : La magia della bellezza
Autore: Silvana Pignataro
Editore: Falco
Prezzo: Euro 11,50€














Eh già,  in fondo è il grande Leonardo da Vinci, il protagonista de "La magia della bellezza", opera della brava Silvana Pignataro. O meglio, la vera protagonista è la bellezza, il concetto di bellezza che il grande maestro voleva veicolare attraverso la sua arte.

Iniziamo innanzitutto dalla copertina: vi è mai capitato di essere attratti da un libro solo guardando la sua grafica ed impaginazione? A me si, tantissime volte e soprattutto quando non avevo la minima idea di quale fosse il soggetto del libro.
In questo caso troviamo in copertina il volto di Leonardo, quel volto che abbiamo imparato a conoscere ai tempi della scuola....è passato qualche anno ormai!

Ma entriamo nel vivo del discorso e vediamo nel dettaglio di cosa parla quest'opera. La narrazione è divisa in piccoli paragrafi, quasi come se l'autrice volesse arrivare, attraverso questo stile elegante ma sintetico, all'essenza delle cose. Troviamo citazioni di Leonardo in italiano antico, e subito dopo, o prima, la spiegazione della Pignataro.

A dir la verità avevo dimenticato quanto fosse complicato leggere in italiano antico, è dai tempi delle superiori e di Dante ad essere precisi, quindi devo essere totalmente onesta con voi ed ammettere che ho dovuto rileggere il saggio un paio di volte per essere certa di aver capito per bene il messaggio :)

Il cuore del saggio è infatti la sintesi  del concetto di bellezza per Leonardo da Vinci, bellezza ricreata dalla fusione di tre elementi:

- la visione del pittore

- la visione elaborata dalla mente del pittore

- le mani del pittore

Ciò che ho colto nell'opera della Pignataro è la modernità di quest'uomo, un rivoluzionario sicuramente per i suoi tempi: lui considerava la pittura una vera e propria scienza, un modo di diffondere a livello universale la bellezza.

In effetti un pittore cosa fa? Ricrea la bellezza! Un pittore non può sicuramente ricreare la natura, non è certo Dio, ma riesce a cogliere l'attimo presente e lo rende eterno, e in questo è addirittura superiore a Dio! Be lo ammetto, non è tutta farina del mio sacco, è un concetto che condivido appieno ma è frutto delle piccole ricerche che ho fatto questi giorni.

All'interno del saggio mi è piaciuto davvero scoprire questo Leonardo se vogliamo " fuori dagli schemi", insofferente alla richieste dei committenti: questo lo rende sempre attuale no? In fondo ogni vero artista non è mai completamente allineato agli standard della comunità.

Ci sono tante piccole cose che mi hanno colpito, cose delle quali ignoravo l'esistenza, come l'importanza che Leonardo dà al chiaroscuro e all'ombra, definita "alleviazione di lume".

" L'ombra è di maggior potenza che il lume, imperocchè quella proibisce e priva interamente i corpi della luce, e la luce non può mai cacciare in tutto l'ombra dai corpi".

Leonardo assegna una grande importanza alla pittura, la ritiene addirittura superiore ad altre arti come la scultura, per lui il pittore è l'unico interprete della bellezza della natura, la quale è composta da dieci ornamenti:

luce, tenebre, colore, corpo, figura, sito, remozione, propinquità, moto e quiete.

Secondo Leonardo l'ammirazione della natura appaga totalmente l'animo umano, e questa sensazione di piacere può essere ricreata solo dalla pittura, fate attenzione a questo passo, per me davvero di enorme attualità, soprattutto nell'epoca attuale, caratterizzata da stress e confusione:

" Che ti muove, o uomo, ad abbandonare le proprie tue abitazioni della città...... ed andare in luoghi campestri per monti e valli, se non la naturale bellezza del mondo, la quale, se ben consideri, sol col senso del vedere fruisci...."

Allo stesso tempo però Leonardo non risparmia critiche ai pittori, colpevoli a volte di favorire eccessivamente l'uso dei colori e di trascurare l'utilizzo dell'ombra, come anche di allontanarsi dall'essenzialità della bellezza semplice e naturale: 

" E questo dico a te che con oro e altri fregi adorni le tue figure": questa frase mi è sembrata tanto attuale e mi ha fatto sorridere, ho pensato a quelle signore che si credono super donne e si ricoprono di gioielli...

Emerge inoltre dal saggio la frustrazione di Leonardo di non riuscire a penetrare l'intima essenza delle cose, quasi un disagio nel non riuscire a riprodurre perfettamente la realtà. Ho trovato quasi una fusione tra questo e lo stesso desiderio dell'autrice di trasmetterci l'anima di questo grande e rivoluzionario artista, che ha ricreato, attraverso la sua poesia, la sua pittura, i suoi mezzi, la pura bellezza.

Cosa mi ha lasciato questo libro? Tante emozioni contrastanti...come vi dicevo poco fa, l'autrice usa uno stile elegante, a tratti aulico: non è un linguaggio difficile, richiede però una lettura approfondita, e poi non è assolutamente semplice parlare di armonia e bellezza, soprattutto considerando che Leonardo, che considerava la pittura una vera scienza, affidava a questa il compito di diffondere l'amore universale.

Conclusione? Un saggio che è una piccola chicca, non semplicissimo ma davvero da leggere e da scoprire, vi avvicinerà un po' di più ad uno dei più grandi geni di tutti i tempi.




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