Buongiorno lettori del Mondo! Da ieri tra nelle librerie, tra gli scaffali novità, potete trovare il romanzo Di Aurelie Valognes edito dalla Newton Compton. Fidatevi, se non avete possibilità di comprarlo, correte comunque ad osservarlo, perché la copertina ha qualcosa di delizioso e accattivante al tempo stesso. Sapete quanto per me la copertina non sia importante, eppure questa mi ha completamente catturato, mi ha ricordato un cupcake a fragola e panna, un qualcosa da mordicchiare piano piano - okay, mi sta venendo fame -
Madame claudel e' in un mare di guai
Aurélie Valognes
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: 9,90€
Pagine: 224
Trama: Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.
Amore, dai, solo una pagina. E' così che in un paio di ore sono arrivata alla fine del romanzo, con una sigaretta in una mano e un fazzoletto nell'altra. Un libro dalle poche pagine, eppure è riuscito a catturarmi come se in mano avessi chissà quale mattoncino. Ho amato ogni cosa, l'odore del libro, la copertina, il contenuto e gli stessi titoli dei capitoli che, tutte le volte, non hanno fatto altro che farmi sorridere.
Sin dalla notte dei tempi siamo abituati a protagonisti dai tratti mascolini e forti, giovani pronti a vivere le proprie esperienze sia che si tratti di una commedia, sia che si tratti di un fantasy; qui i nostri protagonisti non hanno la pelle liscia e tratti statuari, qui i nostri protagonisti sono arzilli vecchietti di un condominio dalla pelle rugosa e la stanchezza nei tratti.
Ferdinand ha ottantatré anni, vive con la sua cagnolina Daisy in un piccolo appartamento e passa le giornate a vivere per lei - oltre che ad osservare e a spettegolare dei vicini - E' proprio questa amabile cagnolina che fa in modo che il nostro protagonista viva. Esce con lei, parla con lei, vive in funzione di lei. Ferdinand nella vita ha perso tutto, ha una figlia lontana con cui si sente poche volte e se all'inizio può sembrare un po' antipatico e a tratti schizofrenico, in realtà ricorda un po' il vecchietto di Up, pronto ad aprire il cuore.
Il libro inizia con il nostro vecchietto che sta per lasciare tutto, la sua vita, il suo appartamento e, nonostante qualche piccolo tratto di rimorso, non ha intenzione di chiedere scusa a quella vita con cui ha lottato, il suo orgoglio alla fine viene prima di tutto. Pagina dopo pagina cominciamo a leggere i passi a ritroso, cominciamo a scoprire il nostro protagonista un anno prima.
Il condominio in cui vive è a tratti comico e disperato, l'autrice ci racconta di vecchiette sentinelle che pronte a chiacchierare, in realtà cercano un modo per liberarsi del nostro protagonista. La portinaia del palazzo è una quasi sessantenne arzilla, a cui fa paura anche allo stesso diavolo; nella sua portineria infatti nasconde un taccuino nero in cui annotare ogni malefatta ed ogni errore di ciascun condomino, ma soprattutto gli errori e le problematiche che il nostro Ferdinand può portare.
In un momento la vita di entrambi cambia. Ferdinand si rende conto di quanto la sua vita non abbia senso e con minuziosa lucidità comincia a pensare alla sua fine. Organizza la sua morte con piccoli e perfetti dettagli, pensando poi a come sia vivere dall'altra parte. E' per questo che decide di farla finita in un modo tragicomico.
Pagina dopo pagina, riga dopo riga, l'autrice ci porta in un mondo fatto di bollicine, dove catturati dalla scrittura così frizzante ed evocativa, non riusciremo a smettere di leggere. Nonostante Ferdinand andando avanti nella lettura, possa sembrare a tratti burbero, in realtà si rivela divertente e piccolo, come un bambino capriccioso che deve essere difeso.
Ammetto di non aver letto mai nulla di quest'autrice, ma mi è piaciuto il suo linguaggio, il suo mescolare dolcezza e frivolezza, facendoci commuovere.
Ci bastano poche pagine per capire quanto questo libro sia importante, quanto l'autrice il messaggio c'è lo urli addosso: il messaggio alla vita, al vivere nonostante tutto, a sapere che si può essere felici a qualsiasi età. Nonostante qualche piccola lacrimuccia, è uno di quei libri che detta un messaggio positivo, un libro a cui non importa quanto tu stia soffrendo, perché tanto alla fine di quel tunnel ci arrivi e sarà meraviglioso.
Madame claudel e' in un mare di guai
Aurélie Valognes
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: 9,90€
Pagine: 224
Trama: Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.
Amore, dai, solo una pagina. E' così che in un paio di ore sono arrivata alla fine del romanzo, con una sigaretta in una mano e un fazzoletto nell'altra. Un libro dalle poche pagine, eppure è riuscito a catturarmi come se in mano avessi chissà quale mattoncino. Ho amato ogni cosa, l'odore del libro, la copertina, il contenuto e gli stessi titoli dei capitoli che, tutte le volte, non hanno fatto altro che farmi sorridere.
Sin dalla notte dei tempi siamo abituati a protagonisti dai tratti mascolini e forti, giovani pronti a vivere le proprie esperienze sia che si tratti di una commedia, sia che si tratti di un fantasy; qui i nostri protagonisti non hanno la pelle liscia e tratti statuari, qui i nostri protagonisti sono arzilli vecchietti di un condominio dalla pelle rugosa e la stanchezza nei tratti.
Ferdinand ha ottantatré anni, vive con la sua cagnolina Daisy in un piccolo appartamento e passa le giornate a vivere per lei - oltre che ad osservare e a spettegolare dei vicini - E' proprio questa amabile cagnolina che fa in modo che il nostro protagonista viva. Esce con lei, parla con lei, vive in funzione di lei. Ferdinand nella vita ha perso tutto, ha una figlia lontana con cui si sente poche volte e se all'inizio può sembrare un po' antipatico e a tratti schizofrenico, in realtà ricorda un po' il vecchietto di Up, pronto ad aprire il cuore.
Il libro inizia con il nostro vecchietto che sta per lasciare tutto, la sua vita, il suo appartamento e, nonostante qualche piccolo tratto di rimorso, non ha intenzione di chiedere scusa a quella vita con cui ha lottato, il suo orgoglio alla fine viene prima di tutto. Pagina dopo pagina cominciamo a leggere i passi a ritroso, cominciamo a scoprire il nostro protagonista un anno prima.
Il condominio in cui vive è a tratti comico e disperato, l'autrice ci racconta di vecchiette sentinelle che pronte a chiacchierare, in realtà cercano un modo per liberarsi del nostro protagonista. La portinaia del palazzo è una quasi sessantenne arzilla, a cui fa paura anche allo stesso diavolo; nella sua portineria infatti nasconde un taccuino nero in cui annotare ogni malefatta ed ogni errore di ciascun condomino, ma soprattutto gli errori e le problematiche che il nostro Ferdinand può portare.
In un momento la vita di entrambi cambia. Ferdinand si rende conto di quanto la sua vita non abbia senso e con minuziosa lucidità comincia a pensare alla sua fine. Organizza la sua morte con piccoli e perfetti dettagli, pensando poi a come sia vivere dall'altra parte. E' per questo che decide di farla finita in un modo tragicomico.
Ma se la vita decide di prendersi gioco di te, puoi far qualsiasi cosa, ma vincerà lei.Con leggerezza e umorismo l'autrice mette i due protagonisti in una posizione scomoda. Il nostro protagonista si ritrova a scendere a compromessi con la sua stessa figlia. O così o finisci in una pensione. Avete mai visto una cornacchia in gabbia? Ecco quindi che Ferdinand in pensione non ci può finire, ecco perché accetta il patto a testa china. Accettare che la nostra cara portinaia, la nostra soldatessa entri nella sua vita come osservatrice, come custode di ogni segreto e giudice di ciò che ne è la sua esistenza.
Pagina dopo pagina, riga dopo riga, l'autrice ci porta in un mondo fatto di bollicine, dove catturati dalla scrittura così frizzante ed evocativa, non riusciremo a smettere di leggere. Nonostante Ferdinand andando avanti nella lettura, possa sembrare a tratti burbero, in realtà si rivela divertente e piccolo, come un bambino capriccioso che deve essere difeso.
Ammetto di non aver letto mai nulla di quest'autrice, ma mi è piaciuto il suo linguaggio, il suo mescolare dolcezza e frivolezza, facendoci commuovere.
Sono un tipo un po' dispettoso e franco. Nessuno può rimproverarmi il contrario. A volte le mie battute possono essere scambiate per cattiveria, ma Louise mi conosceva. Ho sempre detto la verità, anche se non sempre fa piacere.Vogliamo poi parlare del finale? Il finale ci lascia a bocca aperta, il l'ho sempre saputo diventa il nostro motto, nonostante tutto saremo sereni con il felici e contenti.
Ci bastano poche pagine per capire quanto questo libro sia importante, quanto l'autrice il messaggio c'è lo urli addosso: il messaggio alla vita, al vivere nonostante tutto, a sapere che si può essere felici a qualsiasi età. Nonostante qualche piccola lacrimuccia, è uno di quei libri che detta un messaggio positivo, un libro a cui non importa quanto tu stia soffrendo, perché tanto alla fine di quel tunnel ci arrivi e sarà meraviglioso.
Wow! Che bella recensione! Sembra un libro davvero emozionante e dire che la cover non mi ha attirato affatto.
RispondiEliminaE te l'ho detto che spesso le copertine sono fuorvianti XD Nonostante mi piaccia non credevo che potesse tenere un contenuto così meraviglioso *_*
EliminaAppena ho iniziato a leggere la recensione ho pensato al vecchietto di up, e poi tu hai messo la sua foto! So già che piangerò, ma voglio assolutamente leggerlo!
RispondiEliminaSiii, mi ha ricordato un sacco il vecchietto di Up *_* infatti libro,cioccolata calda e film non me lo toglie nessuno.
EliminaAppena ho iniziato a leggere la recensione ho pensato al vecchietto di up, e poi tu hai messo la sua foto! So già che piangerò, ma voglio assolutamente leggerlo!
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