ragdoll
Daniel Cole
Editore: Longanesi
Prezzo: 17,60€
Pagine: 428
Genere: Thriller
Trama: Londra, 2010. Il processo al Cremation Killer, Naguib Khalid, è giunto al momento della sentenza. Il detective William Fawkes, detto Wolf, è in ansiosa attesa del verdetto. Perché le prove a carico dell’imputato sono indiziarie, e c’è chi dice che siano state inventate da Wolf stesso. Quando Khalid viene assolto, Wolf lo aggredisce in tribunale e viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Ma pochi giorni dopo Khalid viene colto sul fatto: se solo avessero ascoltato Wolf, l’ultima vittima avrebbe potuto salvarsi invece di morire bruciata viva come le altre. Londra, 2014: Wolf è tornato in servizio, ma è un uomo distrutto. Divorziato, ha appena traslocato in un palazzo fatiscente ai margini della capitale inglese. Una notte, viene convocato su una scena del crimine. In un appartamento disabitato si trova un cadavere. Un solo corpo… Ma sei vittime. Sei parti differenti, sei membra di persone diverse, cucite insieme in modo rozzo. Ma non basta, perché il killer fa arrivare alla stampa un elenco di nomi e date. Sono le sue prossime vittime, e l’assassino arriva a dire anche quando le ucciderà. Ed è scorrendo la lista fino all’ultimo nome che Wolf capisce che quella terribile sfida lo riguarda molto, molto da vicino.
Le regole per ottenere un ottimo thriller sono molto semplici: prendi il lettore, mescola le carte in tavola mentre lo aggiri e lascialo sospeso fino all'ultima pagina. Ragdoll fa esattamente questo: ci lascia sospesi.
Ci lascia sospesi in un vortice di emozioni. Ci riempie di sensazioni e adrenalina, di dubbi e finte certezze. Ragdoll ci fa letteralmente tremare, sudare, stancare e ci fa arrivare all'ultima pagina in pochissimo tempo, perché al di fuori di Ragdoll non può esistere altro. Scordatevi cene, marito, pranzi e passeggiate con il cane. Tutto questo farà parte del passato. Ragdoll vi entra in testa buttando fuori tutto il resto.
Chiudete gli occhi e immaginate un qualsiasi appartamento, entrando c'è qualcosa che non va. Da li a breve verrà scoperto un corpo cucito insieme da parti smembrate di altre vittime. Un Frankenstein in versione cruda e sadica. Ora prendete un uomo, un detective da un passato inquietante e teso, di quelli che ti bussano alla porta incessantemente. Un detective che diventa il cattivo della situazione, un detective che cade nel fondo del tunnel e riesce comunque ad alzarsi dopo qualche anno.
E' Wolf quindi ad occuparsi del caso, ma il tempo ha le ore contate in quanto l'assassino delle vittime non solo è completamente nell'ombra, ma per divertimento invia alla stampa la lista contenente i nomi delle prossime vittime e l'ultimo della lista è il nostro stesso detective. Che il nostro detective ha a che fare con l'assassino lo mostra la stessa mano del corpo cucito, ma con abile mossa l'autore solo verso la fine ci dona un po' di luce in questo buio.
Un intreccio assurdo fatto di follia e sadismo in quello che ne diventa un capolavoro.
Il gioco dell'assassino diventa una visione reale sempre più avanti rispetto a quelle che sono le indagini del detective. La scrittura così evocativa sembra farci giocare ad una roulette russa e con le dita sul grilletto attendiamo la prossima mossa. Le scene così minuziosamente descritte, anche quelle più crude, diventeranno il nostro pane quotidiano in quella che diventa l'ansia del sapere.
Il conto alla rovescia svolto anche per il nostro detective è qualcosa di atroce e adrenalinico al tempo stesso. In questo libro sono tanti i personaggi che appaiono, eppure nessuno ha il tocco del personaggio secondario. Sono così ampiamente descritti e portati sulla scena che, ognuno di loro , diventa quasi il protagonista stesso della storia. Sull'ambientazione vorrei davvero non metterci mano. L'autore è stato capace di catturare ogni minimo dettaglio, come di fronte ad una fotografia ha catturato e scritto ogni immagine, ogni goccia, ogni gioco di luce e nelle scene cruenti..beh.. attenzione ai brividi sulla pelle!
Voglio fare un gioco con te. Voglio fare un gioco con te. L'autore stesso, insieme all'assassino, non fa altro che suggerirci questa frase. Alla fine l'autore si sta davvero divertendo con noi. Forma il killer in una figura complessa e malata e rimango stupita di quanto la sua mente ne sia rimasta comunque lucida dopo aver scritto un libro così. Ci troviamo di fronte ad un assassino che ride di noi, che se ne fotte e non ha nulla da perdere e il caos che crea nel vortice di paura e follia che lo circondano, è sotto certi punti di vista anche subliminale. Alla fine non ci troviamo in una lotta tra detective e killer, ci troviamo in una lotta un po' allo stile della società dei lupi di Hobbes. Ci troviamo tutti contro tutti. Le vittime che non vogliono essere vittime e cercano fino alla fine di scappare, gli errori e gli sbagli di persone umane, il detective e le sue paure nonostante sembri con i piedi ben saldi in terra, le visioni cruenti delle scene, insomma questo libro contiene tutto ciò che un lettore può desiderare: colpi di scena, storia intrigante ed avvolgente, suspance in ogni riga ed adrenalina, brividi che partono dalla nuca fino al dito del piede
Oh, che meraviglia - adoro i romanzi che catturano l'attenzione in maniera totale! Mi ha ispirata sin da subito - a me la trama e la cover hanno ricordato tantissimo l'ultima stagione di CSI a causa dei fili.
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