Da ieri siete davvero in tanti a partecipare al Review Party de L'enigma dei Maya, la nuova uscita di Clive Cussler e Thomas Perry, edita da Longanesi e finalmente, di fronte alla tisana al biancospino pomeridiana, è arrivato il mio turno per parlarvene. Mettetevi comodi perché ho tanto, come al solito, da dire.
Sembrerà strano, ma dei libri in serie mi piacciono quelli auto conclusivi, quelli che puoi leggere da soli, senza dover per forza seguire uno schema ben preciso. L'enigma dei Maya ha la particolarità che, se pur narrando di personaggi già noti, l'autore ti porta a conoscerli ancora, senza né annoiare il lettore che segue la saga, né rischiare che un lettore nuovo si perda in protagonisti già noti e definiti.
L'enigma dei Maya è fatto di strane coincidenze, è fatto di avventure, di fulmini a ciel sereno, è un onda adrenalinica che inizia già dalle prime pagine e non si ferma se non arrivati alla parola fine.
Iniziamo questa nuova avventura indietro nel tempo, verso il 1500, alle prese con uno strano e antico libro che molti definiscono scritto dal diavolo in persona. La persona che conosciamo in queste poche righe ci lascia il bisogno di sapere e scoprire come mai quel libro viene definito pericoloso e importante al tempo stesso.
Qualche pagina più avanti eccoci in Messico, al largo dell'isola di Guadalupe, insieme ai coniugi Fargo e all'animale più potente dell'oceano: lo squalo bianco. Sam e Remi Fargo sono volontari in una ricerca marina per capire il movimento degli squali bianchi e tracciarne ogni tipo di segnale. La ricerca prosegue nonostante qualche dubbio, fino a quando diversi terremoti cominciano a farsi via via sempre più violenti. Per sopravvivere ogni uomo si trasforma in un animale e i coniugi Fargo si ritrovano a dover proteggere le scorte di cibo e medicinali dello yacht, fino a quando la necessità di aiutare la popolazione residente nelle coste è sempre più forte e insieme ai soccorritori decidono di avventurarsi direttamente sulla zona e tentare di salvare ogni persona.
Passano i giorni e i coniugi Fargo decidono di percorrere la montagna per salvare i villaggi residenti verso la vetta. Riga dopo riga l'autore ci permette di sentirci in quel sentiero, di sentire sulla nostra pelle il cambiamento dell'aria, la fatica della salita e l'angoscia nel cercare di aiutare ogni villaggio della zona. Il ritmo cambia quando i nostri protagonisti si ritrovano di fronte ad un enorme blocco di basalto con raffigurati disegni e scritture Maya. Attratti da questa nuova scoperta, i coniugi decidono di andare avanti e capire l'origine e la provenienza di quel blocco, fino a che l'ingresso di una grotta, permette loro l'entrata in una sorta di tomba sacra. Quello che gli autori descrivono è qualcosa di immenso.
Ammetto di aver riletto questa parte diverse volte, in quanto la scrittura così evocativa e i minuziosi dettagli permettono di immaginare realmente il corpo steso e gli oggetti contenuti nel luogo sacro. Il bisogno di mettere in salvo il ritrovamento dai violenti terremoti e dalle frane, permette i coniugi Fargo alla scoperta di un antico oggetto chiuso, contenente qualcosa di strano.
Ogni riga è puro colpo di scena, una scrittura che ad ogni parte tiene con il fiato sospeso, che spiazza pagina dopo pagina, specialmente quando i nostri protagonisti si rendono conto del valore di ciò che hanno ritrovato: un antico libro Maya, contenente codici e mappe. Se all'inizio ci sentiamo elettrizzati dalla storia, proseguendo il ritmo non scade mai e a questo punto diviene ancora più incalzante, con l'arrivo di nuovi personaggi pronti a tutto pur di metter mano su quei codici.
Nonostante il romanzo possa contare quasi quattrocento pagine, L'enigma dei Maya, è un romanzo che si legge in poche ore, è una sfida contro se stessi e la storia, è pura adrenalina fatta a scrittura. Diversi sono i personaggi descritti, eppure pagina dopo pagina, gli autori riescono a definirne ogni dettaglio, a tratteggiare come un abile disegnatore ogni sfumatura, ogni chiaro - scuro, permettendoci di individuarne la complessità e la diversità di ognuno di loro.
Il romanzo si sviluppa in più ambientazioni e questo ci permette comodamente di viaggiare in quei luoghi e cogliere anche le diverse tradizioni. Gli autori non ci lasciano alla deriva, in quanto ogni ambientazione è minuziosamente descritta e questo ci permette di immaginarci realmente in quel luogo e di viverlo da sempre.
Che Clive Clusser sia un uomo capace di scrivere emozioni in ogni parola lo abbiamo sempre saputo, ma l'enigma dei Maya ha qualcosa in più, non solo per l'agguerrita avventura, ma per la sensazione che questo romanzo lascia a fine lettura. Verremo completamente incantati pagina dopo pagina, riconoscendoci egoisticamente in ogni personaggio principale.
Il linguaggio forbito, evocativo, a tratti crudo, ma pur sempre corretto, ci permette di non annoiarci mai e di voler continuare a leggere ancora una pagina - solo che una non è mai - . Il pericolo costante e nessuna garanzia di ritorno e successo, ci porta a rimanere senza fiato ad ogni riga e a sentire il cuore correre veloce. E' attraverso i protagonisti che riusciamo a cogliere ogni sorpresa, ogni passione, ogni contraddizione della storia.
L'enigma dei Maya è puro fuoco da leggere. E' appassionante e indimenticabile.
L'enigma dei Maya è fatto di strane coincidenze, è fatto di avventure, di fulmini a ciel sereno, è un onda adrenalinica che inizia già dalle prime pagine e non si ferma se non arrivati alla parola fine.
Iniziamo questa nuova avventura indietro nel tempo, verso il 1500, alle prese con uno strano e antico libro che molti definiscono scritto dal diavolo in persona. La persona che conosciamo in queste poche righe ci lascia il bisogno di sapere e scoprire come mai quel libro viene definito pericoloso e importante al tempo stesso.
Qualche pagina più avanti eccoci in Messico, al largo dell'isola di Guadalupe, insieme ai coniugi Fargo e all'animale più potente dell'oceano: lo squalo bianco. Sam e Remi Fargo sono volontari in una ricerca marina per capire il movimento degli squali bianchi e tracciarne ogni tipo di segnale. La ricerca prosegue nonostante qualche dubbio, fino a quando diversi terremoti cominciano a farsi via via sempre più violenti. Per sopravvivere ogni uomo si trasforma in un animale e i coniugi Fargo si ritrovano a dover proteggere le scorte di cibo e medicinali dello yacht, fino a quando la necessità di aiutare la popolazione residente nelle coste è sempre più forte e insieme ai soccorritori decidono di avventurarsi direttamente sulla zona e tentare di salvare ogni persona.
Passano i giorni e i coniugi Fargo decidono di percorrere la montagna per salvare i villaggi residenti verso la vetta. Riga dopo riga l'autore ci permette di sentirci in quel sentiero, di sentire sulla nostra pelle il cambiamento dell'aria, la fatica della salita e l'angoscia nel cercare di aiutare ogni villaggio della zona. Il ritmo cambia quando i nostri protagonisti si ritrovano di fronte ad un enorme blocco di basalto con raffigurati disegni e scritture Maya. Attratti da questa nuova scoperta, i coniugi decidono di andare avanti e capire l'origine e la provenienza di quel blocco, fino a che l'ingresso di una grotta, permette loro l'entrata in una sorta di tomba sacra. Quello che gli autori descrivono è qualcosa di immenso.
Ammetto di aver riletto questa parte diverse volte, in quanto la scrittura così evocativa e i minuziosi dettagli permettono di immaginare realmente il corpo steso e gli oggetti contenuti nel luogo sacro. Il bisogno di mettere in salvo il ritrovamento dai violenti terremoti e dalle frane, permette i coniugi Fargo alla scoperta di un antico oggetto chiuso, contenente qualcosa di strano.
Ogni riga è puro colpo di scena, una scrittura che ad ogni parte tiene con il fiato sospeso, che spiazza pagina dopo pagina, specialmente quando i nostri protagonisti si rendono conto del valore di ciò che hanno ritrovato: un antico libro Maya, contenente codici e mappe. Se all'inizio ci sentiamo elettrizzati dalla storia, proseguendo il ritmo non scade mai e a questo punto diviene ancora più incalzante, con l'arrivo di nuovi personaggi pronti a tutto pur di metter mano su quei codici.
Nonostante il romanzo possa contare quasi quattrocento pagine, L'enigma dei Maya, è un romanzo che si legge in poche ore, è una sfida contro se stessi e la storia, è pura adrenalina fatta a scrittura. Diversi sono i personaggi descritti, eppure pagina dopo pagina, gli autori riescono a definirne ogni dettaglio, a tratteggiare come un abile disegnatore ogni sfumatura, ogni chiaro - scuro, permettendoci di individuarne la complessità e la diversità di ognuno di loro.
Il romanzo si sviluppa in più ambientazioni e questo ci permette comodamente di viaggiare in quei luoghi e cogliere anche le diverse tradizioni. Gli autori non ci lasciano alla deriva, in quanto ogni ambientazione è minuziosamente descritta e questo ci permette di immaginarci realmente in quel luogo e di viverlo da sempre.
Che Clive Clusser sia un uomo capace di scrivere emozioni in ogni parola lo abbiamo sempre saputo, ma l'enigma dei Maya ha qualcosa in più, non solo per l'agguerrita avventura, ma per la sensazione che questo romanzo lascia a fine lettura. Verremo completamente incantati pagina dopo pagina, riconoscendoci egoisticamente in ogni personaggio principale.
Il linguaggio forbito, evocativo, a tratti crudo, ma pur sempre corretto, ci permette di non annoiarci mai e di voler continuare a leggere ancora una pagina - solo che una non è mai - . Il pericolo costante e nessuna garanzia di ritorno e successo, ci porta a rimanere senza fiato ad ogni riga e a sentire il cuore correre veloce. E' attraverso i protagonisti che riusciamo a cogliere ogni sorpresa, ogni passione, ogni contraddizione della storia.
L'enigma dei Maya è puro fuoco da leggere. E' appassionante e indimenticabile.
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