Buongiorno Abitanti Lettori, oggi ospito una tappa del Blogtour di La Ballata di Elisbra: La caduta di Iperione.
Titolo: LA BALLATA DI ELISBRA - La Caduta di Iperione
Autore: Edvaldo Paulo Scatolone
Genere: Fantasy
La Ballata di Elisbra narra della guerra appena scoppiata tra i regni del Continente di Patavium. Dopo un secolo di silenzio, i Maghi si radunano e marciano al tramonto rosso, sotto le bandiere viola di Ofiuco, in quella terra ove le stelle si spengono una ad una, sopra un mare freddo e nero. Si radunano i Maghi, tra le grigie colline e le bianche cime innevate del Centro, e nei dorati campi assolati delle Terre Libere. Il vento gelido del Mare Orientale non gela loro il sangue; il caldo soffocante delle colline vicine al Bacchiglione imperla loro la fronte, ma non li fa desistere. Marciano i Maghi, assieme ai Pirati, per imporre l’Unico Regno, e dalle profondità più oscure, che li hanno tenuti celati sinora, son desiderosi di ricordare ai popoli di Elisbra la crudeltà delle loro spade. La conquista di Iperione e delle terre settentrionali del popolo degli Orsi non sazierà la loro brama di dominio e malvagità.
ENTRIAMO NELLA TAPPA:
1 - “Perdonami amico mio … perdonami … ti ho deluso … non sono sopravvissuto … la guerra, la guerra che a lungo ho temuto, la guerra che a lungo ho evitato infine mi ha perduto. E le ambizioni ed i sogni di una vita mi sembrano così lontani e vuoti e già il giorno si imbruna per Caprapesce … Ed i giorni felici passati a correre mano nella mano lungo la spiaggia con l’incanto del mare d’estate, che ne è stato? Già evaporati, come indifesi fiocchi di neve al sole? E quel bacio rubato per la prima volta sotto le stelle d’inverno? Il non poter più vederla, solo questo mi addolora … ah quanto tempo abbiamo sprecato, e lui ridendo beffardo come folata di vento corre via spezzandoci e spargendoci come rosse foglie al tramonto … e che dolore immenso non poter salvare quel bacio dall’eternità …”
2 - E quei giorni lontani sono passati come il vento che dovunque posa il suo dolce soffio, sono passati come i rii che lentamente sfociano verso il mare, sono passati come le nubi cariche di pioggia sui prati invernali e sulle città addormentate, son passati ma son rimasti nel cuore dell’Orso del Centro come l’indelebile segno che il calamaio lascia sul tenero papiro.
3 - Da quel giorno il mio valoroso antenato prese ad essere ricordato come Orlando la Cometa, perché proprio come la cometa passa nell’alto cielo solcandolo come un sorriso con la sua luce luminosa per pochi istanti che si vorrebbero eterni per poi spegnersi in un mare nero, così, grazie al mio antenato ed ai suoi cavalieri, anche se per pochi attimi, i vessilli della Balena brillarono sul campo di battaglia di una luce così intensa da essere di certo superiore a quelle forze che li spinsero verso il buio. Da quel giorno i cavalieri della mia famiglia portano la cometa sullo scudo.
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