Oggi sono di fretta per via dei vari preparativi da affrontare per stasera; qui in casa mondo festeggeremo Yule, il solstizio di inverno, ma ci tenevo comunque a lasciarvi un infarinatura generale su Yule e su come festeggiare. In tutti questi anni abbiamo festeggiato con amici, con parenti, con sorelle dello stesso pantheon, mentre stasera abbiamo deciso di raccoglierci solo nella nostra famiglia sia a livello spirituale, sia a livello di festa. E' stata una scelta dura, ma l'idea di raccoglierci insieme, di ritrovarci e riprenderci è stato quasi un bisogno necessario.
Oggi è la notte più lunga dell'anno, la rinascita finalmente della luce grazie al ventre della Dea. La Dea Madre di ogni cosa, dona al mondo di nuovo la luce, il fuoco, la rinascita; quella fiamma dentro di noi che a livello spirituale dona forza e vita. Il buio che fin adesso ci ha circondato, genera una luce bambino, una nascita che allontana il dolore e riporta la speranza.
Se con Samhain abbiamo visto la nascita dell'oscurità, il bisogno del riposo, del chiuderci a riccio nel nostro interno e cercare quella sensazione di pace e calore, qui con Yule ci troviamo finalmente nella nascita della vita, dove il cerchio che fin ora non è stato facile da affrontare, pesante a livello di ostacoli e stress, finalmente si riapre lasciandoci riposare e cullare nella consapevolezza che adesso andrà tutto per il meglio. Questo riposo tuttavia non dura a lungo, la nostra luce ha bisogno di crescere, di nutrirsi con speranza e amore per noi stessi, ha bisogno di evolvere in continuazione.
La nostra fiamma ha bisogno di noi, della consapevolezza che faremo di tutto per non lasciarci cadere, ha bisogno di sentirsi sicura che saremo pronti ad affrontare ogni cosa. Questa luce, questa neo fiamma è identificarla come una piccola parte di noi. Yule non festeggia soltanto il rinnovo di una luce nuova, la nascita del Dio Sole grazie alla Dea, ma festeggia il nostro bisogno di sentirci bene, di sentirci finalmente noi nel pieno delle nostre forze, più combattivi che mai.
Ma che origini ha la festa di Yule? In realtà non si ha la certezza del paese di origine. Dall'etimologia della parola si dona origine ai paesi scandinavi o germaniche, tuttavia ogni paese ricorreva festeggiare il solstizio d'inverno, chi con vere e proprie cerimonie religiose, chi invece preferiva solo lo scambio di doni, chi si preparava ad offrire alle divinità un banchetto per favorire il benessere nell'inverno appena arrivato.
Ci sono tantissimi rituali che si possono realizzare in questa serata, ma quello che preferisco e che realizziamo ogni anno è in assoluto il ramo dei desideri di Yule:
Per tradizione bisogna procurarsi un ramo secco, se si ha voglia decorarlo e appendere con strisce di carta chiusi a pergamena i vari desideri che si ha bisogno di veder realizzati. Noi preferiamo utilizzare la pianta del basilico, simbolo di abbondanza. La piante viene coltivata da noi in estate, aspettiamo tutto il suo ciclo, con la raccolta delle foglie per poi quando secca utilizzarla come ramo dei desideri di Yule, in modo da dargli una spinta in più.
Nella notte di Yule il ramo dovrà essere bruciato insieme ai desideri in modo che il fumo accompagnatore degli obbiettivi, arrivi all'Universo per realizzarli.
Prendetelo come un consiglio, se realizzerete il ramo dei desideri non fate foto al ramo mentre brucia o mentre state scrivendo i vostri desideri sulle piccole pergamene, è un rituale molto introspettivo, intimo insieme ai vostri cari. Metteteci tutta la determinazione e la volontà possibile per vedere i vostri sogni realizzati. Non rompete la magia!
E voi, siete pronti a festeggiare?
Sempre interessanti questi post!
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