Iniziamo la giornata con la prima vera e propria tappa di questo BookTour capace di guardarvi dentro. In questa tappa parliamo di morte intesa come rinascita & cambiamento, quella morte che nel mazzo dei tarocchi fa paura, quella che non si conosce e appena si estrae si pensa subito a qualcosa di brutto.
In realtà, come nel mazzo dei tarocchi, la morte è la fine di un qualcosa di sbagliato, è l'accettazione che quel qualcosa non va più bene per noi e si ha il bisogno, la necessità, la voglia di metter fine a quella negatività e ricominciare daccapo. Che sia la fine di un rapporto d'amicizia, che sia la fine di un rapporto lavorativo in un ambiente che ci va stretto, che sia la stessa fine di un nostro atteggiamento sbagliato, tutto ciò ci accompagna nella rinascita vera e propria, nel bisogno di dar vita ad un nostro nuovo inizio, come la fenice che rivive dalle sue stesse ceneri. Nelle poesie dell'autrice Angela, il tema della morte è un urlo disperato in un'epoca forse troppo stretta. Troviamo poesie di una ragazza dove la disperazione si tocca con mano, dove la morte non sembra cullarti in un sonno profondo in maniera molto dolce, ma è una morte amara, una morte che si cerca o che spinge a morire tra le braccia dell'agonia. Quest'urlo, questo bisogno di gridare, di buttar fuori quella rabbia, sembra esorcizzare la morte stessa che in quell'epoca e un po' ancora oggi solo nel nostro Occidente, veniva e viene vista come un tabù. E' solo nell'Oriente, che da parecchio tempo, la morte non viene vista come la fine di una freccia completamente dritta, ma viene vista come una continuazione di un continuo cerchio, dove la morte è sempre intesa come rinascita in altra forma.
Nelle feste pagane, la visione della morte come rinascita e cambiamento, la troviamo nella festa di Samhain dove il velo si assottiglia e i defunti possiamo sentirli sempre più vicini.
Un archetipo bellissimo che può rappresentare il senso circolare della vita e della morte come rinascita in altra forma è L'Uroboro, il serpente o drago che si morde la coda.
Nelle poesie della raccolta di Angela, scritte a macchina dal 1970, troviamo una morte senza fine, un sussurro che fa riflettere sul bisogno e la necessità di vivere adesso, nel presente. Angela sconfigge la morte combattendo nella vita, affrontandola in pieno petto senza farsi ammaliare da utopica litania.
In questo libro, le poesie, le urla, il senza lieto fine sono tante, ma due sono quelle che mi hanno colpito di più:
La prima che riprende il titolo Era una sera come tante e l'oroscopo aveva predetto, porta il lettore verso un tranello, l'innocenza viene imbrogliata, delusa, ammaliata in un qualcosa che non c'è. Le certezze vengono infrante e la morte bugiarda le butta giù.
La seconda amara, Sedici anni, riprende quell'inizio dell'adolescenza che troviamo ancora oggi, quella sensazione del bisogno di crescere, ma diventare adulti mai.
Poesie che lasciano l'amaro in bocca eppure ti rimangono nella pelle come una cicatrice.
La mia tappa, per oggi, è finita; vi lascio il calendario di seguito, con le tappe delle altre blogger.
Partecipa e commenta. In regalo una copia del romanzo!
Ciao, partecipo! È un libro bellissimo e molto profondo! Complimenti all'autrice!
RispondiEliminaCiao Valentina, nell'articolo in basso (sotto al giovedì in versi) trovi le regole per partecipare e avere in regalo la copia :)
EliminaAnch'io sono stata colpita tanto dalla poesia che dà il titolo alla raccolta. Ho immaginato questa ragazza che non si arrende, che prende la vita a morsi, che soffre ma non ha paura. Mi piacerebbe conoscerla adesso, da adulta, e chiederle della sua adolescenza e della sua vita...
RispondiEliminaNella vita non bisogna mai arrendersi e forse queste poesie nonostante siano drammatiche, riescono ad insegnarcelo :)
EliminaBello questo tuo post! L'Oriente ha molto da insegnarci! Io sono legata soprattutto ai pensieri e alla filosofia di vita giapponesi. Per quanto riguarda questa raccolta è vero: quello che ho percepito anch'io dalle poesie, è la sua voglia di vivere, nonostante tutto!
RispondiEliminaGrazie per questo approfondimento. Ritrovo molto di quello che ho studiato all'università ;)
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