Venne completamente deformato dall'idea che il Dio che conosceva non esisteva, che la vita doveva esser vissuta in libertà, senza la paura della dannazione eterna.
Recensire questo romanzo non è affatto facile, di ispirazione notevole sul Dracula di Bram Stoker e Intervista col vampiro di Anne Rice, eppure è riuscito a far leva sulla mia curiosità e a trovare - finalmente - una lettura piacevole.
il demone di praga
Giuseppe M. Todaro
Editore: Lettere Animate
Prezzo: 2,99€
Pagine: 122
Genere: Thriller
Trama: Hanna, ereditiera di un impero finanziario in declino, per salvare le sorti della sua famiglia è costretta ad incontrare il Signor Brahe, un uomo distinto e misterioso che vive isolato tra le stanze oscure di un’antica torre di Praga. La donna scoprirà che dietro l’eleganza di quell’uomo si nasconde la malvagità di una creatura diabolica, capace di provocare innumerevoli sofferenze e di togliere la vita senza alcun rimorso. Tra folli alchimisti e fratellanze segrete, Hanna sarà immersa nel racconto di un uomo che ha vissuto per secoli in bilico tra umanità e istinto di morte e presto capirà la vera motivazione di quell’incontro.
Come citavo nell'introduzione, l'autore ha saputo mescolare due capolavori importanti per la lettura e per il cinema, ovvero Intervista col Vampiro e Dracula, creando il suo Demone, quell'uomo rinnegato e che rinnega a sua volta Dio per la propria libertà.
La casa editrice inserisce il romanzo Il demone di Praga in un genere thriller eppure la scrittura dell'autore e la sua stessa storia sembrano toccar vertici sia dell'Horror che del drammatico.
Già dalle prime pagine la storia prende piede e ci racconta di come una dei nostri protagonisti, si ritrova incerta di fronte a qualcosa di strano. Un uomo misterioso, solitario le propone un patto. La ditta di famiglia, la ditta fallita in cambio della storia del protagonista, la storia di un giorno che lei dovrebbe esser pronta e certa di ascoltare. Un prezzo strano, un prezzo misero per quello che in realtà il protagonista le ha già portato via.
Giuseppe Todaro, nonostante sia un esordiente, riesce a giocare con la nostra curiosità e con una scrittura molto semplice, ma altrettanto valida, ci porta a divorare letteralmente ogni pagina fino ad arrivare alla parola fine. Il suo Demone, il protagonista maschile è un personaggio complesso ma che attinge a tantissime sfumature. Se da una parte troviamo l'animale, la bestia, la ferocia di un predatore con la sua preda, dall'altra troviamo la disillusione di ciò che è stato, il valore dell'essere umano e della vita stessa.
Le emozioni se pur contrastanti, non rovinano la fierezza del protagonista, ma ci portano a ciò che un classico lettore aspira a leggere: immedesimarsi completamente nella storia e nel personaggio, in quella che è realmente la vita: la classica guerra tra bene e male, che sin dalle prime epoche si è sempre assistito.
L'ambientazione è ricca di dettagli che non si perdono in frasi troppo prolisse, l'immagine è immediata e ci porta ad essere esattamente nella scena descritta. La coprotagonista al femminile incarna le incertezze e le debolezze del classico essere umano e ci invoglia automaticamente a tifare per la parte più oscura, per quel demone che rinnega ciò che è stato e ciò che è diventato.
L'attenzione su Il demone di Praga non cala mai, il ritmo è sempre un crescendo di quello che si aspira a leggere. L'unica pecca che non mi ha dato la forza di dar il massimo dei voti al romanzo è puramente un fattore personale sul valorizzare piuttosto un edizione cartacea che non un digitale. Il demone di Praga è un romanzo che si ha il bisogno di leggere su carta e non su un computer statico.
Il demone di Praga è fortemente oscuro, gotico, macabro e crudo al tempo stesso. E' drammatico e tragicomico in senso lato, è la pura follia diventata razionale, è l'opposto di tutto ciò che si legge e l'autore non è più solo colui che scrive, ma diventa il mastro di chiavi che ci apre la porta della sua follia.
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