LA CASA DELLE FARFALLE
Silvia Montemurro
Editore: Rizzoli
Prezzo: 18,50€
Pagine: 361
Trama: Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli... In questo romanzo ricco di grazia e femminilità si intrecciano due storie mozzafiato, dal passato ai giorni nostri. Perché la forza dell'amore, quello vero, non si dissolve con il trascorrere degli anni ma perdura nel tempo.
Perché la forza dell'amore, quello vero, non si dissolve con il trascorrere degli anni ma perdura nel tempo.
Ci sono romanzi a cui spesso non è facile riuscir a dare una propria opinione perché quando ti entran dentro, quando ti sembra di viverli in ogni tratto, è difficile riuscire a dire o a scrivere agli altri i sentimenti provati, come se a certe emozioni non si può dar voce, come se bisogna lasciarle lì all'interno.
Ed è proprio questa la difficoltà di recensire la casa delle farfalle di Silvia Montemurro, la difficoltà di provare a spiegare perché un libro così bello, emotivamente parlando, debba esser letto.
Cosa succede quando l'istinto ti sussurra che lì, in quella villa dove le farfalle son protagoniste, c'è qualcosa che va oltre, c'è un filo sottilissimo che unisce più generazioni di donne? E' Anita a scoprire il diario della nonna Lucrezia e a dar voce ai suoi ricordi, scoprendo quel filo che l'istinto aveva suggerito. Anita è una ragazza qualsiasi, una ragazza comune fino a quando stanca di soffrire, di sentirsi sopraffatta, decide di correre a riparo, viaggiando lontano e arrivando fino al luogo dov'è cresciuta, un paesino vicino Como.
L'ambientazione, la villa maestosa, i ricordi, quel mistero così assurdo che sembra celarsi intorno agli occhi orientali di una bambina, le farfalle e la stessa Lucrezia, porteranno Anita e noi lettori in un viaggio temporale tra il passato e il presente, un viaggio che lascia la sensazione di averlo vissuto sulla nostra pelle.
La casa delle farfalle è un romanzo femminile, una tempesta di emozioni che vanno dalla sofferenza alla pura felicità. Ci sono diverse generazioni di donne, dalla nonna, alla madre, alla figlia e ogni generazione nasconde un segreto che solo Anita è decisa a svelare. Perché tanto timore e tanta sofferenza? Se il ruggito di una donna, se la donna in toto è la parte centrale, anche l'amore segue di pari passo la strada percorsa. L'amore di Silvia Montemurro non si basa solo sull'amore tra partner, quella sensazione di batticuore e farfalle nello stomaco, l'amore che l'autrice ci presente è l'amore in ogni forma, l'amore di una donna, di una madre nei confronti di una figlia e di una figlia che comincia ad amare la vita e la sua stessa esistenza.
In un battito d'ali di una farfalla che vola libera, Silvia Montemurro ci accompagna a volare dalla guerra fino al nostro stesso presente, assorbendo ogni emozione provata e lasciandoci senza fiato ad ogni pagina. La scrittura scivola fluida nella storia non distogliendo mai l'attenzione da ogni riga. La storia coinvolge a tal punto che i ricordi della stessa Lucrezia ci sembrerà di averli vissuti sulla nostra stessa pelle. Il romanzo così intenso nonostante la mole, si legge in poche ore.
E' interessante notare come il romanzo si concentri tantissimo sulla farfalla, non solo dalla ricca copertina, ma da ogni capitolo che ne arricchisce i tratti descrivendo la caratteristica dell'insetto. La leggenda e le tradizioni orientali su questo meraviglioso essere, diventano poi la ciliegina sulla torta di un romanzo meraviglioso e perfetto in ogni dettaglio.
Ed è proprio questa la difficoltà di recensire la casa delle farfalle di Silvia Montemurro, la difficoltà di provare a spiegare perché un libro così bello, emotivamente parlando, debba esser letto.
Cosa succede quando l'istinto ti sussurra che lì, in quella villa dove le farfalle son protagoniste, c'è qualcosa che va oltre, c'è un filo sottilissimo che unisce più generazioni di donne? E' Anita a scoprire il diario della nonna Lucrezia e a dar voce ai suoi ricordi, scoprendo quel filo che l'istinto aveva suggerito. Anita è una ragazza qualsiasi, una ragazza comune fino a quando stanca di soffrire, di sentirsi sopraffatta, decide di correre a riparo, viaggiando lontano e arrivando fino al luogo dov'è cresciuta, un paesino vicino Como.
L'ambientazione, la villa maestosa, i ricordi, quel mistero così assurdo che sembra celarsi intorno agli occhi orientali di una bambina, le farfalle e la stessa Lucrezia, porteranno Anita e noi lettori in un viaggio temporale tra il passato e il presente, un viaggio che lascia la sensazione di averlo vissuto sulla nostra pelle.
La casa delle farfalle è un romanzo femminile, una tempesta di emozioni che vanno dalla sofferenza alla pura felicità. Ci sono diverse generazioni di donne, dalla nonna, alla madre, alla figlia e ogni generazione nasconde un segreto che solo Anita è decisa a svelare. Perché tanto timore e tanta sofferenza? Se il ruggito di una donna, se la donna in toto è la parte centrale, anche l'amore segue di pari passo la strada percorsa. L'amore di Silvia Montemurro non si basa solo sull'amore tra partner, quella sensazione di batticuore e farfalle nello stomaco, l'amore che l'autrice ci presente è l'amore in ogni forma, l'amore di una donna, di una madre nei confronti di una figlia e di una figlia che comincia ad amare la vita e la sua stessa esistenza.
In un battito d'ali di una farfalla che vola libera, Silvia Montemurro ci accompagna a volare dalla guerra fino al nostro stesso presente, assorbendo ogni emozione provata e lasciandoci senza fiato ad ogni pagina. La scrittura scivola fluida nella storia non distogliendo mai l'attenzione da ogni riga. La storia coinvolge a tal punto che i ricordi della stessa Lucrezia ci sembrerà di averli vissuti sulla nostra stessa pelle. Il romanzo così intenso nonostante la mole, si legge in poche ore.
E' interessante notare come il romanzo si concentri tantissimo sulla farfalla, non solo dalla ricca copertina, ma da ogni capitolo che ne arricchisce i tratti descrivendo la caratteristica dell'insetto. La leggenda e le tradizioni orientali su questo meraviglioso essere, diventano poi la ciliegina sulla torta di un romanzo meraviglioso e perfetto in ogni dettaglio.
Quel che è successo è successo. E tu non sarai più la stessa di prima. Proprio come dopo una guerra. Hans non capirà. Nessuno comprenderà davvero fino in fondo. Mantieni il segreto, fallo per te stessa. Pe proteggerti. Anita rimase immobile, in attesa che Margherita e Maria tornassero indietro. Si sentiva come una farfalla senza ali. O come una crisalide interrotta.
Lo avevo adocchiato anch'io, lo possiedo in ebook e.... A questo punto non mi resta altro che leggerlo ☺
RispondiEliminaPs: nel mio blog c'è in corso un Giveway. Ti lascio il link, nel caso dovessi essere interessata ☺
dreamsink92.blogspot.it
Oh se lo hai già in versione digitale devi assolutamente leggerlo, mettilo come alta priorità.. vedrai che ti incanta ;) corro a sbirciare il tuo give anche se in realtà non ne vinco mai uno XD
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