Soffermarsi a parlare di Neil Gaiman è come trovarsi di fronte ad un film di Tim Burton e continuare a riflettere su ciò che si è visto. Neil Gaiman diventa famoso per la sua immaginazione, per la sua prosa poetica e oscura al tempo stesso, per il suo modo di esprimere la creatività attraverso una scrittura che sembra far rivivere in un loop infinito il mondo di Alice nel paese delle meraviglie.
Coraline che ha fatto breccia nel cuore di grandi e piccini con il suo impermeabile giallo, si tinge di nuovo in una veste grafica ancora più accattivante grazie ai disegni dell'illustratore Lacombe e grazie alla casa editrice Mondadori che pubblica questa nuova opera in veste nuova.
Editore: Mondadori
Autore: Neil Gaiman
Prezzo: 17,00€
Pagine: 156
Neil Gaiman in maniera onirica e con sfumature sovrannaturali in maniera molto sottile, ha da sempre accompagnato i lettori verso quel lato esoterico e misterioso che va al di là del reale.
In Coraline troviamo questa linea sottile nell'altro. L'altra casa, l'altra madre, l'altro padre che si diversificano non solo a livello estetico, mani più lunghe, pelle pallida e bottoni al posto degli occhi, ma anche per la differenza di colori tra il mondo reale e quello parallelo.
Sin dalle prime pagine scopriamo una Coraline esuberante, colorata, una ragazzina che vuole esser diversa da ciò che ha intorno, che cerca il proprio spazio, il proprio io con fermezza e determinazione senza dimenticare comunque l'altro. Sia nel libro che nel film di animazione, Coraline viene identificata come la ragazzina dall'impermeabile giallo intenso e dai capelli blu elettrico che la differenziano totalmente dai colori spenti della sua realtà.
La ragazzina vive sola con i suoi genitori in un appartamento caotico, infatti le altre porte collegate tra loro sono appartamenti occupati da gente strana: un vecchio pazzo che ammaestra topi e vecchie attrici in pensione.
Coraline ama curiosare in quanto passa le giornate in piena solitudine e quando scopre una porta che assomiglia alla sua differenziandosi di pochissimo, scopre un mondo che all'inizio la mette a proprio agio; un mondo apparentemente uguale al suo ma con colori sgargianti e accesi proprio come lei.
Qui Coraline non è più sola, non si trova più a dover affrontare il mondo grigio e tetro con il suo impermeabile giallo, qui c'è l'altra madre e l'altro padre pronti ad occuparsi di lei, a darle quelle attenzioni e quell'affetto mancato.
Nel film di animazione la differenza sottile che troviamo nel romanzo tra realtà e sovrannaturale, si sviluppa anche negli stessi colori che ad impatto sembrano farci rivivere un film di Tim Burton.
Come detto all'inizio la realtà è grigia, spenta, quasi buia, solo Coraline sembra illuminare ogni cosa intorno a sé, l'altra realtà invece è accesa, è sgargiante, è divertente in ogni sua parte, ha colori luminosi e bellissimi che invogliano al calore familiare e a quell'amore luminoso e caldo che Coraline nonostante la sua scorza dura sembra cercare.
Sarà la stessa Coraline a rendersi conto che andando avanti l'altra realtà non è poi così magnifica come vuol sembrare e se non vuol finire in un incubo di bottoni ha bisogno di trovare non più da sola, ma con qualche strano amico quella via di uscita nascosta.
Nel romanzo sono tanti i riferimenti horror e gotici che Neil Gaiman affronta in maniera quasi melodica ed è possibile parafrasare in chiave esoterica partendo già dagli stessi colori:
Il viola diviene il colore della saggezza, della magia e della propria forza; quella stessa forza spirituale che in Coraline si identifica come determinazione che la portano a riuscire a salvare se stessa e gli altri dall'altra madre.
Il nero diviene il colore della ribellione, del rifiuto della realtà che a Coraline sembra andare troppo stretta, cercando una via di uscita esplorando ciò che ha intorno a sè.
Il blu diviene il colore dell'equilibrio, della calma che si ritrova dopo la forza, del riuscire a ritrovare la propria emotività e non esserne più vulnerabile, ma ad utilizzarla come arma vincente ed è ciò che fa Coraline dai capelli blu elettrici, utilizza la sua emotività, la sua sensibilità che si nasconde dietro a quella scorza pungente e dura
Una storia che dicesse [alle mie figlie] ciò che avrei desiderato sapere io quando ero piccolo: ovvero che essere coraggiosi non significa affatto non avere paura. Essere coraggiosi significa proprio avere paura, molta paura, una paura da matti, e ciononostante fare la cosa giusta. Neil Gaiman
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