Revenhunt, Bellard Richmont - Recensione in Anteprima -

mercoledì 18 marzo 2020

REVENHUNT

Bellard Richmont

Editore: I.D.E.A

Trama: RevenHunt è un romanzo urban fantasy con venature thriller e horror, all’apparenza, nelle primissime pagine, può sembrare un libro qualsiasi, poi la storia di Davon Hunt evolve e ti scava nell’anima. Sette segrete, indagini di polizia, omicidi… Cosa c’entra Devon, semplice tatuatore di Cross Road?

Vi ho parlato tantissimo nelle stories di Instagram di questo romanzo e, ora che sono qui davanti al computer, mi sento quasi in difficoltà e senza parole. Ho letto Revenhunt in anteprima grazie alla casa editrice e ne ho tatuato idealmente sulla pelle i personaggi, ho avuto la sensazione di aprirmi il petto e lasciarli all'interno pur di non perderli, perché di questo romanzo (sperando presto in un secondo) si riescono ad amare allo stesso modo sia i buoni che i cattivi. 

Non sapevo cosa aspettarmi da questo scrittore e ora, giunta alla fine del suo romanzo, mi rendo conto di essere stata all'interno della mente di un eccentrico, di un folle, dove non si saprà mai cosa aspettarsi. 

Ogni personaggio è così minuziosamente descritto che sembrerà trovare facilmente il suo volto davanti allo stesso viso del lettore.

Se all'inizio i protagonisti principali sembrano essere una giovane coppia di innamorati davanti al loro acquisto di una bella casa a poco prezzo, in realtà un paio di pagine dopo, si scopre come questa ne sia solo apparenza e che, pagina dopo pagina, l'autore trasporta il lettore in quello che è un pozzo senza fondo: un abisso di personaggi e ambientazioni dove il tutto combacia alla perfezione con l'altro; dove ogni personaggio descritto ha più di una faccia e a volte solo mezza, dove il male sembra essere lo stesso bene e dove il bene non viene capito e non viene apprezzato. 

Devon Hunt è un uomo che ama la sua donna alla follia e farebbe di tutto per lei, ma la situazione sembra crollare quando una presenza spettrale bussa alla loro porta; quella stessa presenza che la sua metà aveva già immaginato e percepito. 

Bellard Richmont trasporta il lettore nel mondo dei morti mescolandoli ai vivi in quell'ambientazione così cupa e grottesca che sembra graffiare l'anima. Quella che poteva sembrare una semplice storia horror dai tratti adrenalinici, in realtà diventa un'esperienza di visioni, possessioni, fantasmi e realtà assurde. L'autore sfrutta l'effetto della paura e gioca con la sorpresa degli eventi per creare riflessioni profonde sulla stessa esistenza che in un contesto normale facilmente si esplorerebbero. 

Lo strumento ideale per capire Revenhunt diventa per il lettore il buttarsi a capofitto nella storia: lasciandosi trasportare come foglie dal vento così da avere la possibilità sia di toccare il piano dei morti, sia per dare una forma a quella che può essere la paura più grande: la paura di morire con dei rimpianti. 

Revenhunt diventa un buco nero nel quale perdersi, dove all'inizio si parte in una situazione di normalità e umanità, per poi finire poco dopo in una disumanizzazione cruda e violenta. 
La narrazione diventa pura eccitazione degli eventi che porta il lettore a trattenere il fiato in gola per non perdere il ritmo oramai diventato delirante e fantastico, capace di travolgere come fiume in piena. 

Bellard Richmont ha una scrittura complessa che sembra essere in grado di creare un nuovo tipo di letteratura: scoprendo i tratti melanconici di Mary Shelley e l'andare oltre di Henry James, non solo per i tratti cupi e gotici, ma per l'utilizzo del soprannaturale in una visione più ampia e profonda. 

Leggere Revenhunt è finire sottosopra come nel mondo creato di Lewis Carroll per poi attraversare l'ignoto senza nemmeno capire come. Un romanzo che, se pur breve, diventa un capolavoro da non lasciare andare, un'opera che si ama fino a farsela tatuare. 




1 commento on "Revenhunt, Bellard Richmont - Recensione in Anteprima - "
  1. Questa casa editrice ha dei romanzi che mi intrigano molto, li ho anche conosciuti a Torino, prima o poi devo decidermi ad acquistare qualcosa.

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