Appuntamento con la strega: La magia nel numero quattro

martedì 14 aprile 2020

In ogni tipo di magia e argomentazione esoterica, il quattro è indicato come numero importante e ricco di significato. 

Viene visto come il numero del passaggio, del cambiamento interiore, della trasformazione, dell'allontanare quel passato che a volte ci tormenta e sopratutto, il quattro viene visto come porta di passaggio tra questo mondo e l'aldilà.

Nei rituali dell'antichità il quattro aiuta a divenire un luogo di confronto, dove le anime dei trapassati sostano per capire quale sentiero percorrere. 

Come numero magico il quattro viene utilizzato nelle nostre routine più comuni:

- Quattro fasi della luna

- Quattro punti cardinali

- Quattro venti 

- Quattro stagioni

- Quattro elementi 

- Quattro i cavalieri dell'apocalisse

e potrei continuare così per giorni, citandovi anche gli alberi che sostenevano il mondo secondo i Maya e le caverne magiche secondo gli Incas.

Nei rituali più semplici come la creazione di un talismano o di un amuleto, il quattro è un numero che deve essere rispettato anche negli stessi ingredienti da inserire.

L'elemento naturale che indica il numero quattro in natura viene visto nell'elemento acqua che può essere distruttiva e utile e indispensabile allo stesso tempo. L'acqua rappresenta nuova nascita, allontana il passato divenendo un elemento positivo.
Immergersi al suo interno significa dissolvere e sciogliere le energie negative che spesso aleggiano intorno al nostro corpo, facendo divenire l'emersione come una nuova nascita e nuova trasformazione. 

Nel Candomblè africano, invece, l'elemento acqua è associato al numero magico tre, come le tre divinità che ne fanno parte: la dea Yemanjà divinità del mare, Oxun dea dell'acqua dolce e Nana-Buruku dea delle acque paludose. 

La dea Yemanjà è una dea potente, madre che crea le divinità trattenendole nel suo liquido aminiotico e lasciandole andare solo quando quest'ultime avranno assimilato tutte le caratteristiche per renderli unici; Oxun, invece, è la dea delle acque dolci e dell'amore e, per infine, la dea Nana-Buruku divinità delle acque impure, del ciclo che finisce.


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