La bellezza del vuoto, Giulia Calligola - Recensione -

lunedì 27 aprile 2020

LA BELLEZZA DEL VUOTO

Giulia Calligola 

Prezzo: 14,99€
Pagine: 591

Trama: Cicero è un assassino professionista, profondamente devoto al lavoro e alla Dea nel cui nome lo pratica. Sa quello che fa, come deve farlo, e sa anche trovare il divertente nel suo lavoro. Alcuni potrebbero definirlo pazzo, ma lui non è dello stesso avviso: semplicemente, sa vedere l'ironia, sia nella vita che nella morte. Tuttavia, quando la Congrega cui è affiliato gli affida un nuovo contratto, le cose precipitano. Sembra un incarico facile: uccidere una donna sola, giovane, timida e povera... almeno finché Cicero non la guarda negli occhi e vede il Vuoto. Chi può voler morta una creatura all'apparenza tanto insignificante? Perché questa giovane assomiglia tanto alla Dea? Ma, soprattutto, riuscirà Cicero a compiere il suo dovere, sebbene gli occhi ciechi di lei gli frenino la mano?

Ci sono romanzi che dopo che li hai letti, vuoi assolutamente stringerli al petto e lasciarli lì, quasi per farli entrare dentro. Con la versione digitale di questo romanzo, mi sono sentita spiazzata e, arrivata alla parola fine, ho subito prenotato l'acquisto su Amazon perché certi libri bisogna averli in libreria.

Conoscevo già superficialmente l'autrice da qualche suo estratto letto qua e là, ma quando ho visto questa meravigliosa copertina non ho resistito e dovevo assolutamente conoscere la storia.

Giulia Calligola spegne la luce e accompagna il lettore a guardare oltre ciò che vede, grazie ad un romanzo introspettivo, profondo, evocativo ma sopratutto intenso.

Cicero e Morrigan, i due protagonisti della storia, portano il lettore nel loro mondo già dalla prima pagina, preparandolo a capire come ogni storia sia fatta di scelte estreme e di attimi sfuggenti.
Il protagonista maschile è l'assassino per eccellenza colui che la vittima la ama e la uccide per amore della sua divinità, della sua Dea Morte, mentre Morrigan è una vittima che non riesce a mietere; lei cieca che con i suoi occhi ricorda il vuoto, lei cieca che non riesce all'inizio a capire il dolce regalo che l'assassino gli stava offrendo.

Cicero e Morrigan, pagina dopo pagina, si fondono in una danza macabra che porta il lettore a rimanere senza fiato e a cercare i due personaggi anche al di fuori della carta e inchiostro.

Giulia Calligola ha uno stile narrativo molto particolare, dove le parole stesse sembrano avere la missione di catturare il lettore per interrogarsi su ogni tema trattato attraverso i numerosi dialoghi profondi dell'assassino e della sua vittima. Morte, spiritualità, felicità, rimpianti, l'intera esistenza stessa viene analizzata in ogni sua parte. 

Se da una parte il dolore sembra il cuore del romanzo, dall'altra il lettore si renderà presto conto che a far battere la storia è l'intera coscienza e la psicologia così complessa e delicata al tempo stesso.
La bellezza del vuoto viene catalogato come dark fantasy, eppure tutte le sfumature che ha e la complessità stessa della storia, lo porta per me ad essere identificato come un libro di un non genere, come il colore nero, la bellezza del vuoto riesce ad assorbire ogni genere: diviene romanzo di formazione dove il bianco e il nero maturano nel loro percorso, diviene un thriller che permette il lettore a sentire sulla pelle il coinvolgimento vero e proprio, diviene un horror per la sottile cura nei minuziosi dettagli e diviene un saggio per la sottile ricerca che l'autrice approfondisce per i suoi personaggi.

La bellezza del vuoto ha tutto ciò che un lettore cerca per considerare un libro bello: la bellezza nel plot, la bellezza dei corpi, la bellezza della scrittura. La letteratura per un lettore dovrebbe essere quel mezzo per conosce altre storie e allo stesso tempo maturare con essa e con Giulia Calligola tutto questo succede.

L'ambientazione medioevale, la sensazione perenne di malinconia viene travolta da picchi adrenalinici che portano il lettore a non perdere mai la concentrazione e a divorare ogni pagina come se fosse l'ultima, per poi arrivare alla fine amareggiati all'idea di averlo già finito.

Giulia Calligola ribalta tutte le carte in tavola, travolge il lettore con le sue sensazioni; dove il dolore diventa gioia e dove la felicità può provocare un dolore ancora più devastante. La paura dell'assassino viene schiacciata dal senso di meraviglia, dalla bellezza di ogni immagine creata dove anch'esse vengono schiacciate dalla spiritualità che il libro emana, dove quest'ultimo viene schiacciato da una forza ancora più grande: quella di non fermasi a guardare, ma di vedere con altri tipi di occhi.

La bellezza del vuoto mette completamente a nudo il lettore e lo porta a stupirsi di fronte alla follia di un assassino e alla sua assurda razionalità. 
Il mistero, il buio, non sono mai stati così pieni di luce. 
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