The Drunk Fury - La nascita della fratellanza, Paolo Andrico, Paolo M. Corbetta - Recensione -

giovedì 9 aprile 2020

THE DRUNK FURY

Paolo Andrico. Paolo M. Corbetta

Prezzo: 14,00
Pagine: 261

Editore: Bookabook

Trama: Mar dei Caraibi, 1702. Isabel de la Guardia, figlia del viceré del Perù, inorridita dai soprusi inflitti dagli spagnoli agli indigeni e infiammata dagli ideali dei ribelli, rinnega sangue e patria e progetta un'insurrezione. Le rivoluzioni però costano e per armare i rivoltosi la principessa ha un piano: recuperare il tesoro maledetto dell'Huascarán. Recluta così una ciurma di pirati, nativi, utopisti e balenieri e fonda la fratellanza della Drunk Fury. Anni dopo, nel 1718, toccherà a due reduci della spedizione raccontare gli eventi: Jack Tyler, pirata e baleniere, e Paul Dragon, rivoluzionario corso. Ma il passato è meno lontano e più minaccioso di quanto si possa pensare. Tra sospetti, imboscate, colpi di spada, barili di rum, vecchi nemici e nuovi amici, Jack e Paul dovranno sopravvivere ai propri demoni e lottare per un'ultima, insperata, possibilità di redenzione.

The drunk fury, primo di una trilogia è un romanzo scritto a quattro mani e se pur all'inizio sembra una lettura ordinaria che non tocca le corde del lettore, in realtà pagina dopo pagina la storia riesce a prendere sempre più piede incuriosendo come lo stesso stile cominci a diventare serrato e evocativo al tempo stesso.

Gli autori ci portano verso il 1700 davanti a Isabel De la Guardia, principessa e figlia del vicerè del Perù. 
La donna, stanca dei soprusi verso la sua gente e la sua terra, decide di armare la più grande ciurma di pirati e uomini pronti a tutto per la fratellanza e la lotta. 

E' interessante l'alternanza tra il passato dove avvengono gli avvenimenti e il presente dei due personaggi che raccontano la storia inserendo lettere di corrispondenza tra entrambi.
La consapevolezza della rabbia, la determinazione nell'andare avanti nonostante tutto, la lotta, il sacrificio, la lealtà tra i propri compagni sono elementi determinanti che coinvolgono il lettore a tal punto da voler finire il romanzo per capire come va a finire. 

Lo stile molto diretto riesce comunque ad emozionare e a trasmettere con semplicità sia la passione dei protagonisti  e sia il contesto storico che circonda completamente il romanzo. 

Di solito si tende ad avere paura che una storia scritta a quattro mani possa avere uno stile frastagliato e discontinuo per via dei caratteri degli autori, in realtà Paolo e Paolo sembrano essere un unico individuo talmente lo stile narrativo risulta fluido e armonico.

L'avventura di The Drunk Fury arriverà a far sentire il lettore davanti ad un romanzo forse troppo breve, tuttavia ne verrà subito rincuorato all'idea di avere presto un secondo volume tra le mani.

Non si rimane indifferenti davanti alla mappa che si trova all'inizio del libro disegnata a matita e, se pur inizialmente può sembrare fin troppo semplice, in realtà arrivati alla parola fine si riesce a comprendere quanto sia coerente con la semplicità e l'armonia ritrovata tra le parole degli autori.

Molto particolari ed evocative anche le varie illustrazioni a fine romanzo, sempre a matita, che danno un volto ai personaggi della storia.

Lo stile scorrevole si sposa facilmente con i dialoghi dei vari personaggi che vengono comunque evidenziati e distinti tra loro.
Sarà molto facile per il lettore riuscire a distinguere e a cogliere le varie voci all'interno del romanzo stesso. 
E' una vita che combatto, e concordo: la guerra tira fuori il peggio di ogni essere umano.





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