L'ora dei dannati, l'abisso, Luca Tarenzi - Recensione -

lunedì 2 novembre 2020


L'ORA DEI DANNATI 

L'abisso

Luca Tarenzi 

Editore:  Giunti

Trama: Sono cinque, la feccia della razza umana. Dio li odia. Virgilio li guida. E hanno un piano: evadere dall'Inferno. Dopo aver accompagnato Dante nel suo viaggio, Virgilio, che ha intravisto la luce divina sulla montagna del Purgatorio, non può tornare nel Limbo. È destinato a restare nell'Inferno, dove può muoversi liberamente, anche se sempre alla mercé della violenza degli angeli caduti, gli Spezzati. Per questa sua peculiarità diventa un ingranaggio fondamentale nell'ambizioso piano di Pier delle Vigne, che intende raccogliere un gruppo scelto di dannati - il Conte Ugolino, Filippo Argenti e Bertran de Born - per fuggire dall'Inferno. Un fantasy ambientato in un Inferno dantesco: un racconto carcerario; una storia di redenzione piena di colpi di scena e combattimenti, fino all'incredibile finale che lascia aperto il destino dei cinque straordinari antieroi.


Luca Tarenzi riesce a spingere il lettore al di là di ogni immaginazione, trascinandolo con ogni mezzo nel profondo del proprio io per scoprire quanto in realtà si abbia ancora la necessità di divorare un suo romanzo, ancora e ancora. Con Luca Tarenzi nessun emozione viene negata al lettore, che si troverà di fronte ad una lettura spiazzante e macabra allo stesso tempo.

L'ora dei dannati, l'abisso è il primo volume di una trilogia fantasy che porta il lettore a sorprendersi davanti alla nostalgia di tornare sui banchi di scuola alle prese con quel Dante e il suo Virgilio. L'autore si rifà esattamente alla Divina Commedia: troviamo l'inferno, la sua violenza, la sua crudeltà e quell'abisso dell'oscurità dove i dannati tra orrori e sangue, hanno bisogno di trovare una via di fuga.

In questo romanzo il bello e il buono sembra cambiare forma, il cuore sembra sussultare portandoci a riflettere su Dante Alighieri e sulla sua creazione. Se inizialmente negli anni nel liceo non si era dato peso alle immagini evocate nella nostra mente di un inferno bestiale, qui Luca Tarenzi ci porta a riflettere su cosa effettivamente è l'inferno e sul sadismo e le atrocità eterne che un peccatore subisce.

Dannati, colpevoli o meno, bestiali o meno, diventano in questo romanzo vittime di un sistema, di una prigione eterna che se pur mostri, si ritrovano a combattere con gli stessi mostri pur di uscirne.

L'ora dei dannati circonda il lettore di nuvole oscure, cancella dalla mente la poetica dantesca e, di fronte ad ogni personaggio, lascia che il lettore ritrovi quella luce di realtà e quel senso di giustizia che nel Medioevo mancava. 

E alla fine, ore o giorni dopo, disteso bocconi nel freddo della sua cella, con lo strazio degli occhi carbonizzati che gli impediva persino di piangere, qualcosa si era rotto dentro di lui.

Ogni anima, pagina dopo pagina, diventa instabile, il lettore si troverà al punto di interrogarsi sul tradimento di Dante, sul suo egoismo nel porre personaggi in un mondo così perverso e, se pur fantasy, si troverà a riflettere su considerazioni teologiche, quasi come se quella stessa fede in un Dio diventa egli stessa protagonista di un rapporto egoistico e malevolo. 


I Dannati hanno perso la luce e qui non ci sono Angeli o Demoni ad indicare la via, qui ci sono prigionieri e secondini, qui ci sono vittime e carnefici che lottano per la sopravvivenza se pur morti. 


Luca Tarenzi ci porta davanti ad un primo volume di fuoco, inaspettato e violento. Un romanzo nel quale i classici e la fantasia si mescolano tra zolfo e fumo nero. 


L'ora dei dannati è un romanzo estremamente coinvolgente e sarà difficile staccarsi. L'autore con un ritmo serrato accompagna il lettore davanti a questa combriccola di personaggi, dove tutti, nessuno escluso diventano quasi principali. La rivolta dei dannati diventa una sorta di grido di ribellione, di libertà, di giustizia accorata e cercata. La magnificenza della penna dell'autore porta il lettore ad evocare nella propria mente ogni scena e a rimanere colpito davanti a dettagli di un ambientazione se pur già conosciuta, appare alla mente come se fosse la prima volta, con una consapevolezza tale da lasciare senza fiato. 


Ignari di quando si inizi a leggere il romanzo, ad ogni capitolo sarà doveroso continuare a leggerlo, fino a non distinguere più il giorno dalla notte, isolati da uno stile di scrittura estremo e, nonostante tutto, limpido allo stesso tempo. Un romanzo capace di infiammare ogni anima, un fantasy pieno e colmo di dolore e violenza, di rabbia e voglia nonostante il male di salvezza. 


Leggere l'ora dei dannati diventa obbligatorio, appare come un bisogno primario, necessario che porterà il lettore a sentir l'esigenza di rileggerlo ancora e ancora in attesa del secondo volume. 


Quel cadavere sarà la nostra condanna a morte se non ce ne andiamo.

 



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